Mercoledì 4 dicembre alle ore 19:30 l'autore Sergio Calcagnile, in arte SiRj, presenta il suo ultimo romanzo "Uru" alla Librosteria di Milano, in Via Cesariano 7.
Edito dalla casa editrice Caosfera Edizioni, in quest’opera l’autore racconta la storia di Filippo, un uomo alla costante ricerca di sé stesso. Quando un amico della palestra che frequenta gli consiglia la calma di un monastero benedettino piemontese, vi si reca con gioia. Il luogo, contrariamente alla sacralità di facciata, nasconde più di un segreto. A cosa servirà il macchinario nascosto al suo interno?
Un libro nato da “un grigio novembre di un paio di anni fa, - spiega l’autore - quando non era ancora nato il secondo figlio e riuscivamo a gestire gli impegni familiari in modo meno problematico; decisi di staccarmi dalla città e dagli impegni quotidiani per trascorrere un rilassante week end presso un’abbazia benedettina dislocata presso le pendici delle Alpi. L’esperienza vissuta in assoluta solitudine e il clima paradisiaco mi ispirarono le parole, i personaggi, i luoghi e soprattutto le atmosfere respirate in quel frangente. In realtà ciò che riuscii a fare ‘mio’ in quella precisa circostanza fu l’assunzione di estrema pace, nella quale la meditazione provata mi trascinò fuori dalla realtà. Era bellissimo toccare con mano il confine tra il sacro e il profano, la bellezza e la bruttezza, il bene e il male. Ne rimasi talmente affascinato da aprire al mio interno un vorticoso turbinio artistico che produsse questo romanzo. In realtà avevo già cominciato a scrivere racconti, brevi storie per bambini, ma mai avrei immaginato potesse nascere un manoscritto. Semmai, al limite, sarebbe potuta scaturire una canzone. E invece in questo caso specifico, dopo quella esperienza, mi resi subito conto che le idee formulate e le sensazioni vibrate erano talmente forti da non lasciare dubbi. Doveva essere un libro, e si doveva chiamare URU”.
Seppure sia il terzo libro pubblicato, “URU” rappresenta per Sergio Calcagnile il vero e proprio riscatto come autore, come emerge dalle sue stesse parole: “Questo romanzo è l’orgoglio di Sergio in senso assoluto. Perché? Perché nessuno aveva mai creduto in me come scrittore, a cominciare dai parenti più stretti (a eccezione della moglie). Non è certamente il mio primo scritto, anzi è il terzo pubblicato, però è il primo libro, romanzo di una certa lunghezza, ben distinto dai racconti lunghi editi in precedenza. Ma soprattutto è stato scartato da molteplici case editrici, accolto a volte da altre case editrici a pagamento, dovutamente allontanate, e infine apprezzato dalla attuale “Caosfera” che ha creduto in me e nel prodotto particolarmente “salentino”. Salentino? Sì, perché Uru è un folletto ripreso dalla tradizione tipica salentina e mi permetto di affermare di essere stato il primo a scriverci un libro. Infine, vorrei comunicare a tutti coloro che si apprestano a leggerlo o quanto meno solo a avvicinarsi, che ho cercato di trasmettere nelle parole e nei luoghi le stesse sensazioni da me vissute da bambino quando trascorrevo l’estate in terra pugliese, in quel di Carmiano (Lecce)… Nel momento in cui appoggiavo i miei piedi nudi di bambino in quella terra rossa, umida e profumata, immediatamente percepivo un… cambio di dimensione”.
Il risultato è un libro non solo ricco di suspense come il genere richiede, ma anche capace di regalare suggestioni e denso di tradizioni da tramandare.