Parlaci di te?
Mi chiamo Naomi Gosio, sono una ragazza di Brescia e la mia passione per il mondo della moda nasce fin da piccola. Amavo disegnare principesse bellissime, mi piaceva lavorare il tessuto, creare gli abiti delle mie fantasie e, in quel modo, sentirmi una regina. Proprio grazie alla mia passione ho deciso fin da subito la mia strada: sapevo che quello che volevo era trasformare la mia passione in un lavoro vero e proprio. Cosi ho deciso di frequentare la scuola superiore professionale “MARIANO FORTUNY”, specializzata nello sviluppo di abbigliamento donna. Durante i 5 anni che hanno preceduto il diploma, ho avuto modo di imparare la raffinata arte sartoriale italiana, il disegno moda e la progettazione di capsule collection. Mi sono diplomata nel 2013 con il massimo dei voti e in seguito ho frequentato l’Università NABA di Milano, indirizzo fashion design. Sono stati 3 anni intensi che mi hanno permesso di creare le basi di quello che oggi è il mio know-how. Ho imparato a lavorare in squadra con dei collaboratori, a gestire il tempo e le risorse necessarie ai progetti. Ho dovuto affrontare molte difficoltà e questo mi ha permesso di sviluppare una tendenza al problem-solving. Ho appreso come sviluppare collezioni e accessori con stili unici e innovativi. Ho iniziato a lavorare qualche mese prima di laurearmi come insegnante di modellistica e confezione nell’ambito del progetto Ministeriale di reinserimento dei detenuti adulti nella Società. Mi sono laureata con il massimo dei voti nel febbraio 2016 e poco dopo ho saputo di aspettare un bambino. Durante la gravidanza non ho voluto interrompere le mie passioni, infatti ho partecipato ad un concorso dove sono arrivata in finale con una mia creazione (Italian fashion talent award). Terminato il periodo di maternità sono tornata a insegnare nella scuola superiore dove mi sono diplomata e dove insegno ancora oggi. Questo per me è stato molto importante perché mi ha permesso di ritornare alle mie radici ed acquisire nuova slancio e vigore per realizzare i miei sogni giovanili. Da dicembre 2018 ho iniziato a sviluppare collaborazioni e a trovare dei fornitori per le mie creazioni che attualmente vendo sul mio sito web www.imoana.it Ho venduto online un numero abbastanza buono di prodotti e questo mi ha dato maggiore carica e fiducia in me stessa e nelle mie capacità. IMOANA è il mio marchio attraverso il quale mi occupo di scarpe, borse e abbigliamento. La denominazione nasce dal mio nome capovolto e con una A in più. Si tratta di un elemento fondamentale proprio per il messaggio che trasmette il brand: IMO (sotto) e ANA(sopra) e dunque sotto-sopra, esattamente come il mio nome Naomi che letto sotto-sopra compone imoan. Pertanto la “storia”che voglio raccontare con i miei prodotti è una sorta di ribaltamento, di inversione della normalità. Per fare ciò ho abbinato alla modellistica altre mie passioni, ovvero la stampa su tessuto e l’illustrazione. La sensazione che deve suscitare il mio lavoro ad un cliente è di sorpresa, di stupore… deve rimanere ammaliato, quasi senza fiato per via della particolarità che propongo. IMOANA racconta tutto ciò che io sono, anzi IO sono IMOANA.
Sogni nel cassetto?
I sogni ho iniziato a tirarli fuori dal cassetto e a trasformarli in realtà, soprattutto grazie ai miei genitori, mio marito e mio figlio che mi sostengono sempre in ogni nuova avventura. Dunque Il mio sogno l’ho quasi realizzato, poiché ogni giorno progetto e creo ciò che amo, anche se mi piacerebbe che questa mia passione possa essere visibile e riconosciuta a livello mondiale. In parole povere vorrei entrare nel cuore e nella mente delle persone di tutto il mondo attraverso le mie creazioni.
Come si diventa una stilista?
Per diventare stilista è necessario anzitutto conoscere la teoria che sta alla base: come la modellistica, la confezione, tecnologia tessile, storia del costume ecc.. infatti secondo me se si vuole progettare bene (e questo vale per qualunque campo) é necessario conoscere a fondo quel determinato settore … frequentare una scuola professionale, può aiutare, tuttavia è l’impegno, l’interesse personale e il “dimostrare di saper fare” che davvero conta nel mondo fashion. E non un cosiddetto “pezzo di carta”. poi senza la passione, l’impegno e il sacrificio non si va da nessuna parte, sono essenziali. Bisogna crederci e non arrendersi dopo ogni sconfitta o delusione, è fondamentale rialzarsi e imparare dall’esperienza, anche se questa ci ha ferito. Da un rifiuto può partire qualcosa di ancora più bello, ad esempio: io ho fatto diversi colloqui per aziende famose e importanti (Hugo Boss, Gucci ) ma alla fine non ero abbastanza per loro e questo mi ha spinto a perfezionarmi e a cercare la mia strada … e ora sta per spalancar misi un universo di prospettive meravigliose..li ringrazio di avermi detto di no! A volte tutto questo può non bastare, quindi anche il caso o la fortuna possono essere determinanti per poter raggiungere il proprio obiettivo, per questo motivo non è importante solo la meta ma vivere intensamente il viaggio.
Che tipo di abbigliamento pensi sia perfetto?
Beh la perfezione è soggettiva, comunque L’abito perfetto è quello che ci fa sentire belle e a proprio agio quando lo indossiamo.. Dunque la tipologia di abbigliamento che secondo me è perfetto è quello che unisce la comodità con la raffinatezza … infatti io progetto principalmente abbigliamento sport-chic.. perché si può essere chic anche vestendo indumenti comodi. Personalmente prediligo il jersey nelle sue varie forme: dal leggings, all’abito, alla blusa. Il mio outfit ideale è composto da pantaloni/leggings con una blusa scivolata che dona disinvoltura (e nasconde i rotolini), scarpe comode ma che risaltano nel traffico e borsa rigorosamente abbinata ad uno degli indumenti. Dalle mie creazioni avrete sicuramente notato che amo le stampe, dunque per me un outfit non può essere perfetto senza almeno una stampa che lo caratterizza.
Stilisti preferiti?
Sono molti gli stilisti che mi hanno catturato il cuore in questi anni ma il mio stilista preferito in assoluto è stato Alexander McQueen, in particolare ricordo la sua ultima collezione p/e 2010 (Plato's Atlantis) nella quale utilizzò le stampe su tessuto in una maniera rivoluzionaria. Introdusse la stampa ingegneristica e diede quindi un nuovo valore a questa tecnica che spesso viene considerata poco preziosa. Molto spesso mi ispiro al suo modo di pensare le forme e i colori, cercando di trovare la combinazione perfetta tra la stampa e i tessuti stretch.
Un vestito può essere fondamentale per il lato estetico di una persona?
Un vestito, non solo è fondamentale dal punto di vista estetico, ma anche psicologico.. mi spiego meglio: la linea di un capo può influenzare la percezione visiva della figura e dunque farci sembrare più snelli o più tozzi.. ma può anche farci sentire più a nostro agio, farci camminare con disinvoltura e donarci sicurezza. Si tratta di un modo per comunicare chi siamo e come ci sentiamo, senza usare le parole. Da un punto di vista prettamente estetico l’effetto può davvero stravolgere la figura, per questo quando progetto i miei capi, faccio sì che l’effetto sia sempre positivo sulla figura: il costume da bagno che ha sfilato a miss spettacolo racchiude in se questo concetto. La stampa bi-colore a clessidra esalta il seno e i fianchi stringendo la vita e complessivamente va ad allungare la figura. Sfido chiunque ad indossare quel costume e non sentirsi più bella e più sicura di se!
Prossimi impegni lavorativi?
I miei prossimi impegni lavorativi saranno di carattere progettuale, dovrò sviluppare delle nuove collezioni, migliorare il settore dei social e cercare di sviluppare il mio brand in modo da renderlo sempre più riconoscibile e presente a livello internazionale.