Il cant-attore Tiger Dek ritorna con il suo nuovo singolo “Uomo tana”, disponibile su Spotify e in tutti i digital store a partire dall’8 luglio ed il relativo videoclip, che sarà pubblicato nel canale Youtube “Tiger Dek” Lunedi 15 luglio.
Come sempre ironico e provocatorio, il singolo “Uomo tana” vuole farci riflettere su come nel tempo si siano succeduti differenti modelli “comportamentali” e stereotipi “culturali” alla base del rapporto uomo/donna, fino all’apparire -secondo Tiger Dek- dell’ “uomo tana”: remissivo e accomodante, proprio per questo preferito agli altri, in virtù di una certificata fedeltà.
-Ma tu, che tipo di uomo sei? Quello maschilista e possessivo del passato, seppur ancora presente in alcuni contesti sociali?
Ti riconosci nel ribelle e “alternativo”, ma ideologicamente impegnato, degli anni Sessanta? Ammiri i narcisisti e culturisti, degli edonistici anni Ottanta? Oppure pensi sia meglio comportarsi da “uomo tana”: docile e accomodante, che per l’incondizionata “affidabilità” riesce a sbaragliare la concorrenza…
Coraggio, esci da ogni schema e diventa… Tiger Dek!!!-
Chi è Tiger Dek?
Nessuno, perché nessuno sa chi sia il “cavaliere misterioso che veglia sulla città di Gorizia”… Tutti, perché tutti possono esserlo, quando si levano le maschere dell’ipocrisia e lo fanno urlare o “cantare” con la maschera della tigre, quella di Tiger Dek!
Tiger Dek, di cui, ricordiamo, nessuno conosce la vera identità, si definisce “il cavaliere misterioso che veglia sulla città di Gorizia”, un supereroe mascherato che urla con decisione il suo disprezzo contro l’ipocrisia, invitandoci a vivere sempre “a viso scoperto”.
Cosa vuole Tiger Dek?
Tiger Dek si è palesato recentemente, con l’uscita dei suoi primi singoli e dei relativi videoclip, girati interamente a Gorizia, città dalla storia e dalla posizione geografica molto particolari e problematiche: con le sue canzoni si fa portavoce delle ansietà e dei timori più profondi di queste terre di confine e ha scelto il medium della musica e delle immagini video come canali privilegiati di un discorso molto più ampio di quanto possa apparire a prima vista, soprattutto se si etichetta frettolosamente come “trash” cioè che è una surreale creazione artistica, condotta sul filo del rasoio esistenziale.
Con chi se la prende Tiger Dek?
Sicuramente non con gli umili cittadini, che portano avanti -spesso faticosamente- la vita di ogni giorno… Ma non perdona i falsi profeti, quelli che dicono “armiamoci e partite”, i trappers che si spacciano per anticonformisti e invece divengono parte integrante del consumismo più sfacciato, l’industria discografica che investe e potenzia questo immaginario negativo per ottenere un facile business, i modelli stereotipati che ci propinano i mass media, per essere tutti “uguali e scontenti”.
Il videoclip del suo primo singolo “Noi andiamo in Cina” (una riflessione sui timori generati dai flussi migratori) ha ricevuto una nomination nel 2018 agli “Hollywood Music in Media Awards” a Los Angeles.