Ha riscosso grandi consensi la partecipazione de I Racconti delle Nebbie, progetto di Paolo Benvegnù e Nicholas Ciuferri, a “Rimini porto sicuro”, l’iniziativa organizzata dall’associazione Arcobaleno e dal Comune di Rimini in occasione della “Giornata internazionale del rifugiato” indetta dalle Nazioni Unite per ricordare l’approvazione nel 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di oltre 70 milioni di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati nel mondo.
Durante l’evento I Racconti delle Nebbie hanno preso posizione su un tema di drammatica attualità, ecco il loro pensiero:«È vero, il problema in Italia sono quei quattro immigrati che arrivano, non è l'assenza di un piano economico e industriale, non sono i disastri ambientali, non sono le mafie. Il problema in Italia sono i porti aperti, non la privatizzazione delle infrastrutture, della sanità, dei servizi pubblici, il problema non è lo spread che come livello base adesso ha quello che prima era il picco massimo, il problema non è la paura dei mercati e la loro reticenza ad investire nella penisola. Il problema in Italia è accogliere chi fugge da guerre, povertà, epidemie di cui l'occidente, di cui l'Italia fa parte, ha enormi responsabilità, il problema non è l'emorragia di giovani altamente specializzati che vanno a riempire le cucine di mezza Europa, la vera emergenza migratoria dell'Italia. Il problema in Italia sono le strutture di accoglienza che funzionano, l'integrazione, Mimmo Lucano, perché non ci consentono di essere razzisti e xenofobi, non ci consentono di attuare una nuova strategia della tensione, di far si che chi crea il problema si ponga nella posizione per risolverlo. Il problema in Italia sono le persone che cercano di sopravvivere fuggendo dalla morte, non è l'analfabetismo funzionale, non è l'ennesima ricerca dell'uomo forte, l'elisione della memoria, le istituzioni che si comportano come se fossero degli influencer, che passano più tempo sui social che negli uffici, che girano le piazze disattendendo gli impegni istituzionali, che non lavorano per noi ma per loro stessi, e che evitano qualunque possibile discussione sulla gestione di flussi inevitabili. Il problema in Italia è il Papa che parla di accoglienza e delude i suoi fedeli che improvvisamente vogliono che parli d'altro, che dimenticano che il Gesù che tanto celebrano sui loro crocifissi, ha sempre predicato l'amore per gli ultimi, e allora che vengano rimossi gli striscioni, che venga messo a tacere chi dissente, perché il dissenso verso un nuovo fascismo è uno dei problemi dell'Italia. Il problema in Italia è che non c'è un Dio come quello che sognava Gaber, non c'è un Dio potente e vendicativo che spaventerebbe a morte un piccolo uomo e gli metterebbe il pericolo alle spalle ad alitargli sul collo e lo farebbe bussare disperato ad ogni porta, con gli occhi sgranati di terrore e chi abita in quelle case darebbe altre mandate alle porte blindate e guarderebbe quell'uomo dalla finestra mentre piange e si dispera, mentre teme per la sua vita e per quella dei suoi cari. Gli abitanti di quelle case lo guarderebbero con disgusto e schifo, penserebbero che una volta eliminato, scomparso dalla loro vista, staranno tutti meglio, e lo penserebbero con il crocifisso e il rosario in mano. E questo è il vero problema dell'Italia».
Vite che si incrociano nell'inseguimento, storie di uomini e donne sconosciuti eppure immortali.
Come tutto. Come tutti. Le canzoni di Paolo Benvegnù e le narrazioni di Nicholas Ciuferri si intersecano e si mescolano per dare vita, per dare fuoco, per dare amore, per esplorare le brume degli oceani e le rugiade del primo mattino ai margini dei fiumi. Un percorso di musica e parole sugli uomini, sulle cose sulla relazione tra Noi e l'Altro.