Cecchini al tris consecutivo, Jessica Leonardi brinda al primo successo “lungo”
Nel mediofondo si impongono Chiara Ciuffini e Stefano Stagni
La 13.a edizione col nuovo percorso fa “bingo”, piace a tutti
“Non c’è due senza tre”, recita un proverbio popolare, e a queste cose Stefano Cecchini ci crede. Il lucchese oggi ha fatto “triplete” con una gara spumeggiante dal primo all’ultimo dei 135 km della Marcialonga Craft, dopo aver scalato i passi Costalunga, Pampeago, San Pellegrino e Valles. Il toscano ha fatto “coppia” con la trentina Jessica Leonardi, che sfoggiava la sua importante maglia iridata conquistata ai Campionati del Mondo di Varese 2018, lei che lo scorso anno aveva vinto a Predazzo la mediofondo, appannaggio in questa 13.a edizione dell’aquilana Chiara Ciuffini e del faentino Stefano Stagni.
Percorso rinnovato quest’anno, partenza da Predazzo verso Moena anziché verso Cavalese, e con l’inserimento dei passi Costalunga e Pampeago oltre ai tradizionali San Pellegrino e Valles a raccogliere entusiastici consensi da parte di tutti.
Iscritti record con oltre 2.000 ciclisti a gareggiare sui due tracciati di 80 km con 2.488 m. di dislivello (mediofondo) e di 135 km con 3.900 m. di dislivello (granfondo), abbracciando le Valli di Fiemme e di Fassa ed un pizzico di Alto Adige, toccando il lago di Carezza, Nova Ponente e Obereggen.
La gara è partita di buon mattino (ore 8) in direzione Val di Fassa, con un lungo serpentone che ha cominciato a sgranarsi dopo i passaggi da Moena, Soraga e Vigo, sulla prima salita del Costalunga. La seconda selezione l’ha fatta l’inedita erta da Obereggen a Pampeago tra le ultime lingue di neve, rimasugli di un inverno che proprio oggi è stato sovrastato da una tipica giornata estiva, caldo e cielo sereno a volontà.
A metà della salita, dopo un duetto con Stagni, Federico Nicolini ha lanciato la sua sfida. Ha allungato prendendo un buon margine mentre Stagni veniva assorbito dal gruppetto dei migliori con Pareschi, Cini, Romano e Cecchini.
La discesa da Pampeago al fondovalle ha lanciato i più arditi con velocità da brivido, tanto che Nicolini, ben più esperto con gli sci e le pelli, è stato agganciato da Stagni e sono stati loro due a sprintare poi sul traguardo di Predazzo allo scadere delle 2 ore e mezza. L’ha spuntata Stagni (2h31’18”) per un nonnulla su Nicolini e con Zonta ad arrendersi. Nel frattempo Cecchini, Cini, Romano e Bonanomi optavano per il percorso lungo e sulle rampe del San Pellegrino cominciavano le prime scaramucce.
Intanto a Predazzo si completava anche il podio femminile della mediofondo, con Chiara Ciuffini (2h49’6”) sempre e da sola al comando, capace di rifilare a Deborah Rosa oltre 9’ e 17’ a Liviana Faoro.
Cecchini al San Pellegrino ha rotto gli indugi, si è rizzato sui pedali mentre dietro il suo compagno di squadra Cini era bravo a controllare Romano. Tornante dopo tornante Cecchini ha incrementato il proprio vantaggio sui due, arrivando ad oltre 2’ allo scollinamento del Valles, ma in discesa ha saputo fare di meglio ed a Predazzo, tra gli applausi, ha fermato il cronometro a 4h18’56”. Il vincitore ha dovuto attendere 3’47” prima di conoscere chi gli avrebbe fatto compagnia sul podio, con l’arrivo di Domenico Romano, secondo, mentre dopo un gran lavoro da gregario, massacrato dai crampi, è arrivato Fabio Cini, terzo a 4’25” e poi via via tutti gli altri.
Intanto Jessica Leonardi, che sui primi due passi aveva risparmiato le energie, sulla salita del San Pellegrino ha liberato la “cavalleria”, con i propri compagni di squadra a sostenerla nei tratti più duri, soprattutto sulle ultime rampe del Valles. Netto il suo vantaggio anche sul traguardo, con 8’5” su Giuseppina Bergozza e 10’27” su Arianna Marchesini che s’è fatta tutta la gara da sola, senza compagni di squadra.
Tra i tanti partecipanti anche molti nomi famosi, tra i quali Manfred Moelgg, arrivato stanco ma soddisfatto, e l’argento olimpico Peter Schlickenrieder, ex fondista e allenatore della squadra tedesca, rimasto sorpreso dei ritmi elevatissimi degli amatori.
I complimenti sul traguardo si sono sprecati: tutti, vincitori e vinti, hanno avuto parole di elogio, non solo per la solita meticolosa organizzazione, ma per la scelta del nuovo tracciato, sicuramente impegnativo ma gratificante, ed all’unisono hanno chiesto di mantenere questa scelta anche per il futuro. Gran lavoro dei volontari, che in casa Marcialonga sono una tradizione, e tante le manifestazioni di contorno, con i “coscritti” di Predazzo a vivacizzare i podi.