Il giovane rapper attraverso la sua esperienza personale parla ai coetanei con un brano che usa il loro stesso linguaggio per raccontarsi senza falsi moralismi.
In radio dal 15 marzo.
«Il singolo “Griselda” nasce innanzitutto da un sentimento di soddisfazione per aver raggiunto i miei obiettivi personali, ed è quindi fortemente autocelebrativo. Penso che l’autocelebrazione sia una componente fondamentale della musica trap, e dal mio punto di vista non va presa come spocchiosità o presunzione, e vi spiego perché: chi produce questo genere di musica viene da contesti urbani poveri, e non nasconde ciò, anzi decide volutamente di mostrare al mondo quello che lui è riuscito ad ottenere pur provenendo da ambienti che non regalano molte opportunità di successo o di guadagno. Quindi è un tipo di musica fortemente motivazionale, perché ti fa capire veramente che non ci sono scuse, e che se ce l’ha fatta un ragazzo qualunque ce la possono fare tutti, basta metterci dedizione e impegno. Questo è ciò che mi ha sempre attirato di questo genere musicale, e pur io non provenendo da una famiglia disagiata, anzi direi quasi benestante, l’energia e la voglia di rivalsa mi hanno sempre affascinato. Penso che questi siano sentimenti che debbano coltivare tutti, non solo chi proviene da situazioni difficili». Crasto Radiodate: 15 marzo 2019 Autoproduzione BIO Ispirato da quello stile di vita un po’ borderline che stava seguendo decide di comprarsi l’attrezzatura necessaria per prodursi e registrarsi la musica autonomamente, e inizia così a chiudere da solo le tracce per un suo nuovo mixtape, aiutato dal fratello. Inizia a crearsi una situazione molto creativa, dove molti suoi conoscenti attirati da questa sua possibilità di produzione musicale decidono di cimentarsi ed improvvisarsi rappers, e il mixtape, chiamato “Milano-Dojo”, ha infatti una componente molto forte di spensieratezza e divertimento. Purtroppo queste collaborazioni vengono interrotte nel 2010, dove Crasto, ancora minorenne, viene arrestato e si trova a dover scontare 6 mesi di domiciliari. Dopo questo periodo, chiude un altro mixtape in casa chiamato “Rap A Domicilio” (un riferimento ironico alla sua situazione), che vede la collaborazione di suo fratello, l’unica persona che poteva incontrare in quel periodo e anche lui appassionato di rap. Scontato il periodo di permanenza in casa, Crasto termina anche “Milano-Dojo” e, finite le scuole superiori, spinto anche dai genitori che lo volevano il più lontano possibile dalle situazioni in cui era coinvolto, decide di andare a Londra a studiare presso una scuola di Audio Production, la Sae Institute. Tornato in Italia nel 2014, pubblica in maniera costante delle sue nuove produzioni, talvolta prodotte da suoi amici, talvolta comprate da famosi produttori inglesi o americani. Gira nel 2017 il suo primo video “Finesse”. Successivamente nel 2018 esce un suo secondo video “Lo Sto Già Facendo” e a fine anno la sua ultima uscita “Conan”. Tutti questi brani, compreso “Griselda”, più altri inediti, verranno poi raccolti in un mixtape in uscita quest’anno. Contatti e social Instagram
Il trapper della periferia milanese utilizza quindi la sua musica come un doppio specchio che, riflettendo la propria esperienza, riesce a far riflettere anche molti giovani cresciuti in contesti come il suo. È però bandito ogni tipo di intento moralizzante: Crasto infatti si limita ad utilizzare il proprio vissuto per consigliare ed indicare strade alterative, non nascondendo mai la consapevolezza per cui non esistano soluzioni certe ed universali. Queste dinamiche dolci-amare vengono però subito smorzate dalla grande carica energetica del sound che sembra quasi voler bilanciare il tutto in un equilibrio precario finale giocato fra malinconia e speranza.
Crasto nasce nel 1993 ad Ivrea, una cittadina nella provincia di Torino. Nel 2006 arriva a Milano, nella periferia nord-ovest, catapultato quindi alle scuole medie in un ambiente che non gli era certamente familiare. Trova così nella musica un ottimo modo per stringere rapporti con i suoi compagni di classe. Inizia infatti in quegli anni ad interessarsi alla musica rap/hip hop. A 14 anni il suo primo Demo, chiamato “Dead-End Metropolis”, un prodotto altamente amatoriale ma che comunque denota una sua costanza nella produzione musicale. Nei tempi del liceo stringe amicizia con altri rappers della sua scuola, e inizia anche a dedicarsi al writing, entrando in una crew.
Scopre che la città è una fucina di nuovi stili e generi musicali, e specialmente nel genere rap trova una serie di artisti a lui prima sconosciuti che influenzeranno moltissimo il suo stile successivo, sia a livello di slang, che a livello di tematiche. Nasceva infatti in quegli anni un sotto-genere della musica trap, chiamato drill, nato a Chicago, ma arrivato a Londra subito, mentre in Italia solo nel 2015.
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