Ha ottenuto successo il primo evento ufficiale che “Jus Factory”, con sede sociale presso lo studio Di Celmo, in Via Morgantini 3 a Napoli, ad un anno dalla ratifica del proprio statuto, ha organizzato in uno dei locali più in di Napoli, l’”Archivio Storico” dove, in una cornice dedicata all’epoca dei Borbone è possibile gustare dagli ottimi cocktail a pietanze che si rifanno ai Monzù, con il tocco di modernità di chef stellati come per i menù firmati dall’ischitano Pasquale Palamaro. Quale miglior posto per divulgare i progetti di “Jus Factory”, se non il locale realizzato da Luca Iannuzzi, nato per divulgare un patrimonio culinario che la città partenopea vanta e che sta sempre più conquistando clienti accolti dalle sale che omaggiano la cultura borbonica in ogni loro angolo con opere pittoriche dedicate ai Re Borbone delle Due Sicilie ( con rispettive mogli) Carlo, Ferdinando I, Francesco I, Ferdinando II, e Francesco II, fino a giungere all’ultimo pretendente al trono, l’erede legittimo, Sua Altezza Reale il Principe Carlo di Borbone, Duca di Castro e Gran Maestro di tuti gli Ordini Dinastici. A ricevere gli oltre 300 colleghi invitati, dei quali oltre 100 già associati a “Jus Factory” e coloro che intendevano associarsi presso una apposita postazione creata nelle sale del locale vomerese, c’erano il presidente e vice di questo sodalizio, rispettivamente Roberto Porzio e Alessandro Di Celmo insieme a Carmine Foreste, presidente dell’ANAI sezione di Napoli, il più giovane consigliere consigliere della storia dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, realizzatore dell’associazione “Alpha Lawyers” costituita nel maggio del 2014, che ha già ottenuto successi nel mondo forense. Infatti “Jus Factory” è in stretta collaborazione con “Alpha Lawyers” accreditata presso il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli, che persegue obiettivi necessariamente richiesti in virtù dell’evoluzione tecnologica, anche e soprattutto nel mondo della legalità, per rendere partecipi il più ed al meglio possibile dall’iscritto al corso Universitario di giurisprudenza, al laureato o ancora coloro che hanno scelto di essere civilisti, penalisti, amministrativisti o notai o anche magistrati offrendo una necessita di svolta che possa dare a tutti la possibilità di esprimersi e portare avanti i propri progetti. Jus Factory può rappresentare dunque, ad esempio, il primo sindacato per la difesa dei diritti dei Praticanti "sans papier" avvocati monocomittenti che lavorano per altri avvocati. Prestano la loro attività a vantaggio di grandi studi legali incrementandone il fatturato, ma senza godere dei diritti derivanti da un rapporto di lavoro subordinato. Non possono goderne perché nell'ordinamento italiano a differenza di altri europei (es. francese, inglese, spagnolo) la professione di avvocato è incompatibile con il lavoro subordinato ad eccezione dell'insegnamento/ricerca in materie giuridiche per università o scuole secondarie e avvocatura per enti pubblici alla quale si accede tramite concorso pubblico e che implica l'apposita iscrizione in un elenco speciale. Dice Porzio: “Occorre dunque, combattere questa disparità di trattamento rispetto ad altri professionisti (ingegneri, medici, architetti) ai quali è consentito di svolgere la loro attività sia liberamente sia alle dipendenze di altri, cosa che ben presto potrebbe essere eliminata”. Porzio continua sostenendo: ”Altra battaglia è la trasparenza ed il meccanismo dell’Esame di Stato per Avvocati, che per tanti giovani diviene una corsa al lavoro spesso priva di tutele adeguate. Necessita quindi, realizzare una riforma condivisa dalle due associazioni per proporre una Riforma che riguardi sia l’accesso all’Esame di Stato, sia Universitaria, in quanto l’attuale numero di avvocati non ha una differenziazione fra quelli che intendono fare l’avvocato o il magistrato o il notaio o altri concorsi. Vorremmo proporre una Triennale di Base e poi delle Specialistiche che ti indirizzino a fare ciò che è la propria definitiva spirazione futura perché è l’Università che indirizza e si riuscirà così a non fare diventare un terno a lotto l’Esame di Stato, perché addirittura i giovani che superano il concorso in Magistratura non riescono a superare un Esame di Stato che, attenzione, non è un concorso ma è solo un’abilitazione”. Quindi, soggiunge Foreste: ”il nostro fine è quello di dare voce ai giovani attraverso il network e inculcare in loro il modo di fare politica forense, questo perché l’avvocato è stato visto sempre come un individualista mentre in questo modo potrà lavorare per la propria categoria e non solo per il proprio studio professionale”. Roberto Porzio, Alessandro Di Celmo e Carmine Foreste, intendono dunque utilizzare le loro sinergie di associazioni e con i loro iscritti realizzare un ampio, ma ben concepito e programmato progetto di sviluppo di tutto il mondo forense, che intende vivere la professione con la possibilità di confronto tra i soci e coloro che vogliono partecipare a dibattiti, anche esponendo propri punti di vista sulla professione vissuta nelle aule, nei corridoi e all’esterno degli Uffici Giudiziari. A questo vanno aggiunti una seria di progetti da organizzare e sviluppare in sinergia con tutte le Associazioni Forensi dei Tribunali Campani, che aderiscono all’iniziativa, come ad esempio corsi di formazione, di preparazione all’esame di avvocato e incontri con delegazioni universitarie finalizzati a consentire ai laureandi in giurisprudenza di interagire con il loro “futuro” come “nobile” professione forense. I consensi stanno sempre più venendo a Jus Factory, anche perché si sta ben muovendo su sostanziali modifiche legislative come i propri punti esposti (una specie di controriforma) che vorrebbe fosse apportata alla “Riforma dell’Ordinamento Forense” per i praticanti avvocato, prima dell’entrata in vigore definitiva della riforma del 2012. Gli iscritti a Jus Factory, sono una realtà con oltre cento, per ora sul nostro territorio, ma la volontà, principalmente dei 15 soci costituenti il gruppo dirigente, è quella di poter dare il meglio di se stessi per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi, e perché no, espandersi non solo nei tribunali che rispondono alla corte di appello di Napoli come Aversa, Santa Maria Capua Vetere, Avellino, Benevento o quelli minori di Pace come Frattamaggiore e Barra, ma conseguiti questi successi, proseguire con un cambio di riconoscimento dello Statuto, per ora riconosciuto da COA in campo locale, anche in futuro dal CNF in campo nazionale per proporre le nostre attività alle altre regioni dello Stivale. Questo perché come ci dice Porzio: “Jus Factory, ha creato un ponte per i giovani praticanti avvocati, che appena laureati possono rivolgersi a questa associazione che ha i contatti con l’Ordine ed ha firmato un protocollo d’intesa con “Alpha Lawyers” e può inserirli in uno studio, ma anche i già laureati che hanno problemi perché non hanno una discendenza da un professionista di questo settore e trovano difficoltà nel creare un proprio studio o inserirsi validamente in uno studio affermato potranno essere certi di trovare attraverso questo sodalizio un positivo loro sviluppo di lavoro”. Porzio e Di Celmo, affermano: ”La centralità delle nuove tecnologie nel mondo dell’avvocatura che viene, fa sì che le nuove generazioni non possono essere bistrattate, messe all’angolo e massacrate, perché moltissime delle funzioni tecnologiche all’interno della nuova professione sono svolte dalle nuove leve e questo è un dato che forse oggi è possibile trascurare, ma tra 10 anni più difficilmente può essere ignorato oppure può esse trascurato da un mondo del diritto e dalla macchina della giustizia che si chiude di fronte a queste cose nuove scegliendo di arroccarsi sulle carte. Questo uso di server, drive, iCloud, Apple ed altro, può rappresentare una soluzione a vecchi problemi di materiale cartaceo che affligge i nostri tribunali e le nostre camere penali”. Le nuove frontiere internet e tutto il suo mondo collaterale permettono, nel bene e nel male, di poter ampliare l’informazione ed è proprio questa una delle aspettative che Jus Factory condivide, ma con la finalità di liceità e legalità dei sistemi informativi. Come sostenuto anche da Foreste: “E’ molto importante lavorare sul network, sulla rete e l’dea di questa serata è proprio quella di lavorare con questi sistemi ed è l’anima di qualsiasi iniziativa positiva”.
Giuseppe De Girolamo