Sempre di più il lavoro a maglia è vissuto non solo come semplice passatempo ludico/creativo, ma anche come strumento per le persone che hanno bisogno di rilassarsi, magari dovendo gestire una depressione o un dolore fisico. Com’è stato dimostrato da numerosi studi sviluppati negli anni da sociologi, ricercatori e psicologi.
Ultima in ordine di tempo (2018), si segnala l’autorevole ricerca di Knit for Peace, onlus britannica che nasce da progetti sviluppati in Ruanda e in India. Knit for Peaceraccoglie nel Regno Unito circa 15mila appassionati del lavoro a maglia, impegnati nel confezionamento di indumenti per chi ne ha bisogno. Ha riunito donne di comunità tradizionalmente ostili - vedove di guerra hutu e tutsi in Ruanda e donne musulmane e indù nei bassifondi di Delhi - per confezionare abiti per orfani.
La onlus ha approfondito gli esiti degli studi precedenti, intervistando una rappresentanza dei propri volontari sulla loro personale esperienza con lana e ferri (qui l’abstract della ricerca). Secondo i 1.000 volontari iscritti a Knit for Peace che hanno partecipato al sondaggio, il lavoro a maglia aiuterebbe a rilassarsi (lo ha affermato l'85% degli intervistati) e secondo un 30% di questi contribuirebbe a ridurre la pressione sanguigna, oltre che contrastare la depressione e a distrarre da eventuali malesseri. Il movimento ripetitivo della maglia, che si traduce in sciarpe, maglioni o guanti, fa sì che il cervello rilasci endorfine, distraendo dai dolori mentali e fisici.
In base all’indagine, è poi emerso che lavorare a maglia riduce l’ansia e lo stress, stimola gli emisferi cerebrali e rallenta il declino delle capacità cognitive. Il lavoro delle mani viene migliorato, riducendo i rischi di artrosi, o altri problemi come l’infiammazione del tunnel carpale.
Sono inoltre numerosi i benefici sullo stato d’animo di chi lavora ai ferri, perché aumenta l’autostima grazie anche a dei processi di socializzazione più veloci ed efficaci. Non è dunque per nulla inappropriato il parallelo che sempre di più è fatto con lo yoga: il knitting e lo e yoga riducono lo stress, riconnettono con la parte più profonda di noi e sono antidepressivi.
Lavorare a maglia attiva le aree del cervello deputate al pensiero e alla meditazione. Nello yoga la meditazione è uno degli otto pilastri. Una mente meditativa favorisce il fluire delle energie e porta al rilassamento fisico. Secondo specifici studi, inoltre, anche il movimento degli occhi che segue il lavoro del filo sulla maglia, tra ferro e ferro, da un lato all'altro, può essere un aiuto: quello stesso movimento oculare è una tecnica utilizzata nello yoga.
Fra gli studi presi in esame da Knit for Peace c'è quello del 2007, condotto dal Benson-Henry Institute for Mind-Body Medicine al Massachusetts General Hospital, che aveva rilevato come l'atto del lavoro a maglia abbassasse la frequenza cardiaca in media di 11 battiti al minuto, provocando uno stato di rilassamento. Spicca tra le fonti, anche una ricerca condotta dalla Princeton University che ha evidenziato che i movimenti ripetitivi aumentano il rilascio di serotonina, che induce buon umore, appagamento, calma e aumenta il senso di benessere.
E ancora: la ricerca della University of British Columbia, che indica che il knitting potrebbe aiutare chi soffre di anoressia e disturbi alimentari. E quella degli studiosi dell’Università di Cardiff che verte su un questionario proposto – tramite una community online – a 3545 knitter in tutto il mondo (in prevalenza donne). Si tratta di persone che lavoravano abitualmente a maglia e che hanno riferito sensazioni di calma e felicità collegate al passatempo.
E proprio il knitting come strumento terapeutico rappresenta la “stella polare” per uno degli attori mondiali più importanti dal punto di vista commerciale, vale a dire We Are Knitters, brand di moda, maglia e uncinetto conosciuto per i suoi kit completi di gomitoli di lana e cotone di altà qualità, ferri da maglia in faggio proveniente da coltivazioni BIO e pattern da seguire passo passo per ottenere il risultato finale.
Dopo sette anni di attività il brand vanta oltre 25.000 kit venduti in 20 paesi del mondo, Italia compresa e Knitting Party organizzati in ogni paese per far incontrare i knitters di tutto il mondo, all’insegna della socializzazione, dello scambio di idee e del confronto.
Sintomatico, infine, in tema di knitting con effetti benefici, lo slogan scelto dai fondatori di We Are Knitters: All the happiness in a kit (Tutta la felicità in un kit).