Il tempo trascorso dai più giovani davanti a un monitor o un display e la bontà dello stesso sono spesso oggetto di opinioni controverse e di studio.
Il Royal College of Pediatrics and Child Health (RCPCH), l’associazione dei pediatri britannici, ha divulgato le nuove linee guida rassicurando i responsabili dei minori che qualora se ne faccia un uso morigerato, non sono presenti dati rilevanti per cui preoccuparsi del dispositivo utilizzato, che si tratti di TV, smartphone o tablet.
Il rapporto scagiona quindi i mezzi, mentre accusa il tempo eccessivo trascorso ad utilizzarli suggerendo di evitarne l’uso a ridosso delle ore dedicate al riposo in quanto, stimolando l’attività celebrare, possono provocare insonnia. Inoltre la luce blu emanata dai dispositivi può inficiare sulla produzione di melanina, l’ormone del sonno. Nonostante gli ultimi modelli prevedano una modalità notturna, l’efficacia di quest’ultima non è stata ancora comprovata.
L’analisi del tempo trascorso utilizzando sia TV che dispositivi mobile, ha confutato l’ipotesi che questa attività sia dolosa per la salute, mentre è stato rilevato un legame con obesità e depressione anche se non è del tutto chiaro se sia la quantità di tempo a favorire queste patologie o se, viceversa, i soggetti che ne soffrono tendano a trascorrere più tempo connessi.
Per questi motivi nelle linee guida non viene riportata una tempistica quotidiana idonea da non superare, ma vengono forniti questi semplici quesiti per poter analizzare la propria situazione ed eventualmente correggere il comportamento dei più giovani:
“Il tempo della tua famiglia trascorso davanti allo schermo è sotto controllo?
L’uso dello schermo interferisce con ciò che la tua famiglia vuole fare?
L’uso dello schermo interferisce con il sonno?
Sei in grado di controllare gli spuntini mentre si sta davanti allo schermo?”
Secondo Max Davie dell’RCPCH, i dispositivi moderni sono un “ottimo modo per esplorare il mondo”, anche se per alcuni genitori vi è qualcosa di “indefinibilmente sbagliato” in essi.
Con questo nuovo rapporto i pediatri britannici vogliono rassicurare i genitori laddove le risposte alle domande sopracitate non destino preoccupazioni, ma renderli consci del fatto che l’eccessivo utilizzo può accentuare problemi e difficoltà.
“Gli schermi fanno parte della vita moderna, il genio è uscito dalla lampada e non possiamo rimandarlo indietro” ha commentato il presidente del RCPCH, Russell Viner.
Non è corretto per gli esperti colpevolizzare i genitori, ma è opportuno invitarli a valutare la propria situazione e decidere di conseguenza. “I genitori devono pensare a quello che va bene per il loro bambini”, ha continuato Viner, ecco perché è opportuno “che i limiti appropriati all’età siano stabiliti, negoziati da genitori e figli”.
Qualora le risposte alle domande fornite dagli esperti ne evidenzino in un nucleo familiare un utilizzo eccessivo, il RCPCH suggerisce qualche semplice, ma utile indicazione su come procedere, come ad esempio evitare di far utilizzare i dispositivi durante i pasti e valutare il tempo in cui vengono utilizzati.
Per i bambini più piccoli l’interazione sociale reale è fondamentale per il proprio sviluppo, quindi se il tempo trascorso davanti ai dispositivi risulta eccessivo, i tutori dovranno valutare come intervenire per regolarizzare le tempistiche di svago digitale, sia che si parli di infanzia che di adolescenza.
Gli esperti di ESET consigliano inoltre di gestire l’accesso al Web dei minori e di proteggerli online con una applicazione di Parental Control come ESET Parental Control.
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