Dalla cucina all’arte: è la storia di Massimiliano Tamilia, ristoratore e artista di Paruzzaro, selezionato dalla galleria “Spazio Moderno” di Arona per essere tra i protagonisti della nuova collettiva che è stata inaugurata sabato 24 novembre in via Martiri della Libertà.
Massimiliano Tamilia, 42 anni, nasce come ristoratore: si è formato nel settore dapprima in Germania – dove si era trasferito da ragazzo per lavorare nel ristorante dello zio – e poi, in Italia dove ha fatto la gavetta nell’attività di famiglia – il Ristorante Pizzeria Via Veneto, sua occupazione attuale – inizialmente curando il servizio in sala e successivamente spostandosi in cucina, per calarsi infine completamente nei panni del cuoco.
Creatività, combinazione armoniosa di diversi ingredienti e passione sono gli elementi che caratterizzano oltre al mondo culinario, anche l’universo dell’arte e Tamilia, una notte, spontaneamente e senza dare importanza al gesto, inizia a disegnare su un foglio ciò che vede.
«Da quel momento mi si è aperto un nuovo mondo – rivela Tamilia – Imprimendo il tratto sulla superficie, il mio corpo si rilassava, la mia mente andava lontano e, a disegno finito, la sensazione di benessere era entusiasmante».
Alla sorpresa per l’effetto purificatore dell’arte, si è aggiunto il desiderio di voler apprendere i segreti delle tecniche artistiche, grazie alla scuola di Patrizia Pollato.
Il nucleo principale della produzione artistica di Tamilia sono i ritratti femminili, fortemente caratterizzati da uno stile gotico e sanguigno, dove preponderanti sono l’utilizzo del colore rosso e del nero, realizzati con materiali pittorici estremamente eterogenei, come la grafite, l’acrilico e la creta.
La sperimentazione artistica di Tamilia però va oltre i soggetti di donna ed indaga l’astrattismo e il mondo animale, come la rappresentazione “Il lupo”, opera d’arte selezionata da “Spazio Moderno” per comporre la mostra che si è svolta ad Arona.
Tamilia svela com’è nato “Il lupo”: «In un momento di grande nervosismo e di ira: il mio lupo è famelico, minaccioso, irato, come me quella notte ma, trasferendo su di esso le mie emozioni, io me ne sono liberato; le ho racchiuse nel dipinto, così creando un’istantanea sul mio stato emotivo».
L’arte come espressione della propria interiorità: questo è il paradigma artistico attorno a cui si muove la produzione di Tamilia: «Dipingo di notte, in solitudine, chiudendo a chiave la porta del mio laboratorio – rivela l’autore – L’opera e la sua creazione sono un momento di introspezione oltre che per il suo creatore, anche per il pubblico».