Secondo una ricerca della piattaforma Akamai le aziende di videogiochi subiscono danni per oltre il 40% dei loro profitti per colpa degli attacchi dei criminali informatici. “Non è solo l’intero business a subire questa nuova ondata di criminalità, ma l’impatto sta diventando significativo anche per i giocatori – sottolinea la società – Per esempio i tempi di inattività, dovuti alle violazioni, possono innervosire chi si aspetta un gioco veloce e reattivo. Peggio ancora, se i database dei giocatori vengono violati, oltre ad essere compromessi, i dati personali possono essere venduti e ne può essere fatto cattivo uso”.
Sempre dall’analisi di Akamai sarebbero due le principali tecniche di attacco dei criminali, il ‘credential stuffing‘ e gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service). La prima di queste è un tipo di violazione che mira a sottrarre le credenziali degli utenti di un determinato servizio online e la creazione di bot con lo scopo di tentare l’accesso, grazie alle informazioni sottratte, a moltissimi altri siti e portali Web. La seconda invece è una tipologia di attacchi ben nota in ambito informatico, quelli DDoS, in cui si impegnano le risorse dell’obiettivo fino a farle collassare con conseguente blocco del sistema. “Quando il business si fonda sull’essere a disposizione degli utenti in tempo reale – concludono gli esperti di Akamai -, attacchi di DdoS possono avere un impatto importante”.
ESET Italia in virtù di quanto emerso, non può che consigliare a tutti i giocatori online di modificare le proprie password di accesso il più spesso possibile, in modo da limitare al massimo l’efficacia di questo tipo di attacchi.
Fonte notizia
blog.eset.it 2018 08 giochi-online-nel-mirino-del-cyber-crime