A due mesi dal Cybersecurity Tech Accord, undici nuove società hanno aderito all’accordo per difendere tutti i clienti del mondo da attacchi malevoli da parte di imprese criminali e nazioni canaglia. Tra i nuovi firmatari figurano Atlassian, Carbon Black, Cyber adAPT, ESET, Gigamon, GitLab, KoolSpan, KPN, MediaPRO, Salesforce e WISeKey. Queste aziende sovrintendono importanti aspetti dell’infrastruttura di comunicazione mondiale, tra cui la gestione delle relazioni con i clienti basata su Cloud, gli strumenti di collaborazione, le telecomunicazioni, la sicurezza degli endpoint, la sicurezza dei data center e la crittografia.
Trent’anni fa i fondatori di ESET hanno creato la prima versione del prodotto antimalware ormai conosciuto a livello mondiale e utilizzato su oltre 110 milioni di dispositivi nelle case, nei luoghi di lavoro e sui dispositivi mobile. Il loro impegno, e quello di tutti gli esperti di ESET, è forte oggi come lo era allora, ed è questa la ragione per cui ESET ha stretto una partnership con oltre trenta altre aziende tecnologiche, aderendo al Cybersecurity Tech Accord.
I membri del Cybersecurity Tech Accord si impegnano a sostenere i principi fondamentali dell’accordo per garantire che la protezione delle persone e l’esame dei modi per migliorare la sicurezza, la resilienza e la stabilità del cyberspazio, rimangano una priorità assoluta.
Proteggere la realtà online è un problema collettivo, nessuna azienda da sola può fornire la sicurezza, la stabilità e la resilienza richieste dal cyberspazio. Lavorando insieme su principi condivisi, il Cybersecurity Tech Accord punta sull’impegno combinato delle aziende partecipanti per annullare gli effetti negativi causati nel cyberspazio da tutti i malintenzionati.
“Siamo lieti di diventare membri del Cybersecurity Tech Accord. Questa iniziativa suggella i 30 anni di impegno e di record senza precedenti che ESET ha già stabilito nella protezione di persone, dati e dispositivi” afferma Juraj Malcho, CTO di ESET. “Con stati e organizzazioni nazionali che sviluppano attacchi informatici che a volte cadono nelle mani sbagliate, come successo lo scorso anno con l’exploit utilizzato per distribuire WannaCryptor, è importante che si adottino azioni collettive per fermare tutti i malintenzionati della rete”.