"Magnifico, nostalgico, futuristico, brillante", così è descritto dalla critica internazionale Ghost Voices, il fortunato singolo del DJ e produttore USA Porter Robinson, che ora è alla conquista delle radio italiane. Dopo la release mondiale che gli è valsa oltre 2 milioni di visualizzazioni su YouTube e oltre 5 milioni di stream, il progetto del ventiseienne musicista georgiano sbarca nel nostro paese con tutte le carte in regola per ripetere il successo internazionale. Osannato da pubblico e critica di mezzo mondo, Robinson ha colpito pure un guru della consolle come Calvin Harris, che ha dichiarato: "Virtual Self, con la traccia Ghost Voices, mi è stato di ispirazione in un momento di pausa dalla musica, facendomi ritrovare il piacere per quello che faccio". Annunciato come "il nome EDM del 2018" il progetto che oscilla tra un raffinato synth pop e una moderna electro house, "Ghost Voices" viene descritto come "il disco più caldo del mondo" da Annie Mac su BBC Radio 1, skyscrap #1 per il Virtual Self EP su iTunes negli Stati Uniti e in Australia, e numero 2 nel Regno Unito.
Porter Robinson ha catturato per la prima volta l'attenzione degli opinion leader nel 2010 con il brano "Say My Name" cui è seguito un EP per l'etichetta discografica di proprietà di Skrillex (OWSLA) firmando con Astralwerks nel 2013, a soli 21 anni. L'anno successivo pubblica il suo cd di debutto, "Worlds", un album espansivo che includeva "Divinity". Con oltre 185 milioni di stream de disco e oltre 100.000 biglietti venduti per il suo Worlds Live tour 2014, è stato ospite e protagonista in tutto il circuito dei festival mondiali con una serie di date esaurite in Australia e una performance (di cui si è molto parlato) a Splendor nel 2015. Ha suonato a Coachella, Stereosonic, Ultra Music Festival e di recente è tornato in Australia per il tour, co-headline "Shelter" con Madeon mentre il 28 luglio sarà, di nuovo, al Tomorrowland in Belgio che quest'anno, per la prima volta, arriva anche in Italia (al Parco di Monza) in diretta streaming.
Il videoclip (che è stato diretto proprio dallo stesso Robinson) è avvolto dal buio e dall'effimero, e porta lo spettatore "dentro" il mondo dei personaggi dell'artista. Il mood (un mix di design arcano e grunge digitale) proviene dall'adolescenza di Robinson che ha un'affinità speciale con gli anni 2000; tanti fili tematici su cui il giovane musicista tesse le identità sonore e visive del suo progetto.
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