A circa un anno di distanza dall’uscita del secondo album dal titolo “Che ci amino gli altri”, il cantautore Alessio Creatura, propone un nuovo singolo dal titolo “Neanche la metropolitana”, in rotazione radiofonica e televisiva dal 29 gennaio. Il brano affronta, accarezzandola, la tematica delle difficoltà delle persone di relazionarsi in un periodo caratterizzato da grandi pericoli, come quello degli attentati.
Nel brano Alessio canta “Qui non si è più liberi, tra voli instabili e cieli inutili.. questa è la vita per noi?”. Certo che no! L’invito è di vivere con coraggio il presente, la quotidianità, perché percepire tutto ciò che ci circonda come qualcosa di pericoloso, è un modo per amplificare le paure. La prima arma da utilizzare quindi è la volontà di non modificare il nostro stile di vita, ad esempio rinunciando a viaggi e spostamenti, al fine di ritrovare i nostri affetti o per conoscerne nuovi e per dare forma ai nostri progetti.
Per tale ragione, l’artista ha scelto di girare il video interamente all’interno di un mezzo di trasporto, per la precisione un bus urbano, luogo di incontro, di conoscenza, di contaminazioni culturali reciproche, nonché di condivisione di idee e destini, ricreando grazie alle comparse coinvolte, uno spaccato reale della società. Responsabile della regia e del montaggio è Gianni Gaudenzi, collaboratore di corti e videoclip per artisti quali, Cremonini, Jovanotti, Rio, Vibrazioni ecc.
Il brano è nato come una ballata acustica, voce e chitarra. Successivamente, insieme agli arrangiatori, Max Corona e Cristian Bonato, si è cercato di trovare un sound che riflettesse l’idea dei tempi convulsi e frenetici che stiamo vivendo, attraverso sonorità elettroniche, tipiche del dubstep e chitarre ricche di effetti. A tali sonorità si contrappone l’utilizzo di strumenti tradizionali e nobili come gli archi che nel sound complessivo del pezzo hanno comunque un ruolo portante.
Nel brano le chitarre e il basso sono stati suonati da Max Corona, chitarrista di grande tecnica e di spiccata personalità artistica che vanta collaborazioni con artisti del calibro di Lucio Dalla, Max Gazzè, Gianni Morandi, Sylvie Vartan, Nek, Francesco Renga, Loredana Bertè, Emma e tanti altri. Agli archi il talentuoso violinista e polistrumentista Federico Mecozzi, scoperto dal maestro Ludovico Einaudi, mentre alla batteria Tommy Graziani, figlio del grande cantautore Ivan Graziani. Il brano è stato registrato presso “Numeri Recording” di Cristian Bonato, che si è occupato anche dei synth e delle programmazioni. Il mastering è stato effettuato presso “La Maestà” di Giovanni Versari (Muse, Capossela, Biondi, La Crus, Aftehours, Brunori Sas ecc.).