Mentre diversi protocolli lottano per disputarsi per il primato, uno standard per la comunicazione senza fili ben consolidato si è evoluto in un ecosistema articolato offrendo da subito un’infrastruttura per la smart home affidabile e accessibile a più produttori: DECT ULE (Ultra Low Energy).
Berna - L’attuale mercato dei dispositivi per la domotica venduti ai consumatori a prezzi contenuti è in forte crescita e sembra focalizzarsi primariamente sulla gestione energetica e la misurazione dei consumi attraverso prese, termostati e regolatori di umidità intelligenti, oltre che sulla sorveglianza. Nel corso degli ultimi anni, i produttori che si sono fatti un nome in questo mercato in rapida ascesa hanno adottato protocolli differenti (Bluetooth, En-Ocean, HomeMatic, KNX, WLAN, Z-Way, ZigBee) per integrare i propri prodotti “smart home” nella rete domestica dei consumatori e assicurare loro l’accesso remoto a dispositivi e applicazioni domotiche. Mentre in altri settori industriali questa diversificazione ha favorito l’evoluzione, non è stato così in ambito domotico, ora sovraccarico di innumerevoli dispositivi spesso neanche compatibili tra loro sebbene usino lo stesso protocollo, obbligando l’utente ad impiegare dozzine di app sul proprio smartphone per accedere e gestire ogni singolo attuatore o sensore. Ormai è assolutamente chiaro che consentire a più vendor di appoggiarsi ad una singola centrale per la gestione dei dispositivi attraverso l’impiego coerente di un unico protocollo cifrato per l’automazione domestica favorirà una più ampia adozione della domotica presso gli utenti finali e una più sana competizione tra i produttori.
L’interoperabilità? Riduce tempi e costi trasformando la domotica in un business vantaggioso!
L’interoperabilità è un criterio chiave per i produttori che desiderano avvalersi delle opportunità di cross-selling dei propri prodotti sui clienti condivisi con altri vendor. Per gli utenti finali invece implica la possibilità di risparmiare tempo e costi approfittando di una forte semplificazione della gestione della propria casa o dell’ufficio domotizzato. La ULE Alliance ha sviluppato il protocollo HAN FUN che, se implementato nelle stazioni base e nei vari nodi, consente ad una singola stazione base DECT, terminale DECT o app per smartphone di gestire i dispositivi di diversi produttori. Considerando che una singola rete DECT ULE supporta fino a 2.000 attuatori e sensori, non ci sono limiti alla libertà di scelta garantita dall’uso di router che supportino lo standard DECT ULE / HAN FUN e che gestiscano videocamere di sorveglianza, sensori per l’umidità, sensori per porte e finestre, sensori di movimento, fumo o anidride carbonica, termostati, prese intelligenti e ovviamente i telefoni cordless DECT!
A chi serve DECT ULE?
Utenti finali
E’ davvero palese perchè i consumatori dovrebbero richiedere dispositivi compatibili con lo standard DECT-ULE / HAN FAN: sono a prova di futuro, interoperabili, estremamente efficienti dal punto di vista energetico (molti nodi sono operativi per anni con una singola batteria AAA) e presentano una curva di apprendimento minima. Tutti conoscono il DECT nella sua forma elementare di stazione base DECT a sè stante corredata da uno o più telefoni cordless. Qualora un router (p.es. FRITZ!Box di AVM o i router Lantiq ora Intel oppure i router Speedport forniti da Deutsche Telekom alla clientela tedesca) integri una stazione base DECT (CAT-iq), permette ai dispositivi domotici di utilizzare la linea Internet (xDSL, fibra o LTE) per la trasmissione di dati via IP. Grazie a queste implementazioni, i dispositivi DECT ULE sono connessi a Internet e sono controllati da un cordless DECT o dal router, rendendo questa una delle reti più semplici da installare per fruire della domotica a bassissimo consumo energetico. Anche la portata del segnale DECT ULE non ha nulla da invidiare alla concorrenza. Con distanze di fino a 70 m nell’abitazione e oltre 300 m all’esterno, offre connettività a qualunque sensore di controllo domotico, per la sicurezza o il monitoraggio ambientale, nella stragrande maggioranza degli scenari d’uso domestici. Il protocollo garantisce altresì una bassa latenza, consentento il collegamento di un attuatore alla base, l’invio di un segnale e la disconnessione in meno di 50 millisecondi. I nodi si avviano e comunicano solo se attivati, come nel caso di un contatto magnetico per il monitoraggio dell’apertura della porta qualora essa venga aperta. Anche questo contribuisce al risparmio energetico.
Per coloro che prestano maggior attenzione alle vulnerabilità di cui sono spesso affetti i dispositivi IoT, il protocollo DECT ULE usa una cifratura AES da 128 bit per tutelare la trasmissione dei dati, sebbene non sia necessario, dato che tale scambio di informazioni ha luogo su una frequenza dedicata e protetta (1900 MHz), che non disturba né deve condividere, né è soggetta alle interferenze dovute a wifi, Bluetooth o altre frequenze usate per scambiare dati.
Carrier
I benefici per gli operatori Internet sono altrettanto interessanti. Nel prossimo futuro le aziende che forniscono connettività non si differenzieranno le une dalle altre tanto per i servizi internet forniti o in base al prezzo del servizio ma sul valore aggiunto che apporteranno alla rete domestica dell’utente tramite i propri router, se ne impongono l’uso ai propri clienti, come avviene ancora in molti casi in Italia. Per questo motivo gli operatori dovrebbero considerare l’uso delle infrastrutture DECT già esistenti (il proprio router e i telefoni cordless) presso la propria clientela, al fine di consentire agli utenti di beneficiare di tutti i vantaggi della smart home in tutta sicurezza grazie a DECT-ULE / HAN FUN. Una soluzione che i carrier possono implementare facilmente a basso costo, dato che, nella maggior parte dei casi, il chip DECT esistente non va sostituito ma solo aggiornato. Peraltro questo è il motivo per cui uno degli operatori leader in Europa, la Deutsche Telekom, offre da un paio d’anni ai propri clienti router “smart home” basati su DECT-ULE e ha iniziato a produrre componenti per la domotica che nel prossimo futuro potrebbero persino essere compatibili con router di terze parti grazie a HAN FUN.
Produttori
Per quanto riguarda i produttori invece, il protocollo DECT (Digital Enhanced Cordless Telecommunications) è una tecnologia per la trasmissione audio ben consolidata e nota a livello mondiale. Utilizzata dal 1993 nei telefoni cordless, trova impiego presso oltre 600 milioni di abitazioni in oltre 100 Paesi. L’enorme parco installato di DECT e l’efficienza energetica senza pari del suo più recente sviluppo, DECT ULE, aprono lo standard della telefonia senza fili ad un potenziale impiego di massa della domotica e della comunicazione macchina-macchina (M2M), dando vita ad una piattaforma standardizzata per la smart home e per l’automatizzazione degli uffici a cui i clienti sono già avvezzi.
Ecco perché la ULE Alliance, con sede in Svizzera, promuove da tempo l’adozione dello standard DECT ULE e conta già su numerosi produttori di chip, dispositivi domotici e operatori internet in tutto il mondo. Tra i membri attuali della ULE Alliance figurano tra gli altri Aastra, AVM, Crow, Dialog Semiconductor, DSP Group, DT, Cisco, Ericsson, Gigaset, Huawei, IntelIntel, Netgear, Ooma NEC, Panasonic, Sercomm, SGW Global, Quby, VTech, Zyxel.
Fonte notizia
sabmcs.wordpress.com 2017 12 05 smart-home-uno-standard-libera-scelta-di-prodotti-non-solo-un-sogno-con-dect-ule