Siamo lieti di presentare ai lettori di Nellanotizia.net un'intervista esclusiva con Medal, un artista poliedrico proveniente da Lamezia Terme. Con un profondo amore per la musica e gli animali, Medal ha saputo trasformare le sue esperienze di vita e le sue osservazioni sul mondo in canzoni potenti e riflessive. Oggi ci parla del suo ultimo singolo "Giungla Urbana," un pezzo che cattura la frenesia e la solitudine della vita cittadina, e ci offre uno sguardo più intimo sul suo percorso artistico e le sue ispirazioni. Scopriamo insieme cosa si cela dietro la musica di Medal e quali messaggi vuole trasmettere attraverso le sue canzoni.
Hai mai vissuto in una grande città?
- Mi è capitato di vivere per alcuni periodi a Milano, Roma e Napoli, e di visitare tante altre grandi città per suonarci, in vacanza o per trovare amici. Nel lungo periodo però preferisco la periferia, sono cresciuto davanti al mare e senza di quello e la tranquillità, non saprei stare.
Ti piace l'atmosfera frenetica delle città o preferisci la tranquillità della natura?
- Apprezzo la città per gli eventi che organizza e le opportunità che offre, ma amo il verde e la campagna, tipo fattoria se fosse per me, con tanti animali, alberi da frutto, ma anche una buona connessione internet però. Abito davanti al mare, non mi fa impazzire la frenesia, il caos, il rumore dei motorini di sottofondo e le lunghe distanze da coprire anche per piccolezze.
Trovi che le città siano ispiratrici per la tua musica?
- La città ispira molto per certi versi, situazioni e storie continue e tutte diverse che si intrecciano, nelle metro, agli eventi, continue novità e persone da incontrare, ma è anche molto dispersiva e distraente a mio parere. La periferia invece crea disagio, crea voglia di evadere e di darsi da fare, cosa che insegna tanto, anche se in parte crea anche meno stimoli nel non potersi confrontare con altre realtà artistiche maggiori e offre pochi contatti.
Ti piace esplorare i quartieri meno conosciuti delle città che visiti?
- Mi piace vedere i luoghi conosciuti, ma soprattutto quelli consigliati da chi vive lì, quelli che hanno una storia, dei racconti, che rappresentano l’anima delle persone e della città, per poi farmi guidare dal momento.
Preferisci camminare o guidare attraverso le strade della città?
- Assolutamente camminare, è vero che alcune città hanno un fascino particolare di notte in auto, tra le luci dei lampioni, ma camminarla vuol dire viverla lentamente, godersela e far caso alle piccolezze che altrimenti non si noterebbero.
Trovi che l'urbanizzazione abbia influenzato la tua creatività?
- Direi di sì, ogni cosa influenza la nostra creatività e soprattutto per "Giungla Urbana" non può che essere stato così. Alla fine sono cresciuto in una cittadina urbanizzata, per quanto non sia una metropoli e il pezzo parla anche di questo, anche se in maniera figurata. Una Giungla ma urbana, che abbiamo dentro. Selvaticità ma desensibilizzata, solitudine ma tra tanta gente attorno.
Ti piace la vita notturna delle città?
- Ci sono nato e cresciuto, quindi per me non può che essere così, anche se ultimamente vivo poco la vita notturna. Mi sveglio presto da un po’ anche il weekend, per dedicarmi ad impegni e alla musica, perché penso che la costanza premi sempre, quindi ho ridotto tanto i ritorni a casa alle 4:00 del mattino e i Japanese Ice Tea.
Trovi che ci sia una connessione tra l'effervescenza della città e il ritmo della tua musica?
- L’idea di "Giungla Urbana" di fatto nasce volendo ripercorrere il ritmo frenetico della città notturna col giusto groove e abbiamo lavorato con Strangis (il producer del brano), proprio per ottenere questo musicalmente. Siamo riusciti anche a dargli un tocco più “dark” sulla parte di bridge o special, che mi piace molto perché dà quel senso di mistero e solitudine che cercavamo.
Preferisci esibirti in ambienti urbani o più rurali?
- Mi sono esibito in ambienti diversissimi tra loro, dai live in piazzetta da piccolo, ai centri sociali, palchi di festival, giardini e club vari. Il mio habitat naturale sono gli ambienti urbani, dove vedi e senti la gente per strada, l’abbracci e ti racconta la propria vita. Però mi piacerebbe molto in futuro riuscire anche a realizzare qualche evento in zone più rurali e magari a contatto con la natura e gli animali, per unire la passione verso la musica a quella degli animali, e quindi di renderla una possibilità di aiuto concreto verso quelli in difficoltà e maltrattati.
Credi che l'idea di "Giungla Urbana" si applichi a più città o è un concetto unico per un luogo specifico?
- "Giungla Urbana" non è un luogo preciso e non vuole applicarsi ad un luogo, ma a tutti quei luoghi che abbiamo dentro, quelli dove ci sentiamo soli, dove a volte ci buttiamo giù per nulla o vediamo tutto nero, è una sensazione, uno stato d’animo. Gli stimoli della vita di oggi sono eccessivi, continui e veloci, e ci influenzano a tal punto a volte da non farci respirare e farci sentire più soli di quanto non siamo, o vedere le cose peggio di come sono. Penso che a volte confrontarsi con i vissuti di una volta o chi ha davvero bisogno, ci riporti coi piedi per terra, e ci faccia capire che poi siamo fortunati e la maggior parte dei problemi che reputiamo insuperabili, alla fine sono per la maggior parte risolvibili. Una Giungla caotica nella vita di ogni giorno, che tendiamo quasi a riconoscere come normalità.