In "L'Italia dei Bluff", Azora Rais e Giuseppe Donato forniscono un'analisi incisiva delle disparità economiche e sociali che caratterizzano il rapporto tra il Nord e il Sud dell'Italia. Attraverso una narrazione avvincente, il libro copre i temi cruciali che hanno plasmato l'identità socioeconomica del paese, evidenziando le sfide persistenti del Mezzogiorno, l'emigrazione massiccia verso il Nord e all'estero, e la crisi del debito pubblico che continua a ostacolare la crescita italiana.
Il Mezzogiorno oggi e la mafia
Il capitolo dedicato al Mezzogiorno rivela come la criminalità organizzata, in particolare la mafia, abbia influenzato profondamente lo sviluppo economico e politico della regione. Nonostante momenti di crescita, il Sud Italia rimane segnato da una storia di emarginazione economica e di instabilità politica, fenomeni che perpetuano cicli di povertà e di esclusione sociale.
Emigrazione italiana e diseguaglianze
La narrazione prosegue esplorando l'impatto dell'emigrazione, spinta dalle limitate opportunità nel Meridione. Questo fenomeno ha modellato la demografia e la cultura sia del Nord che del Sud, evidenziando una netta divisione in termini di opportunità e qualità della vita, con ripercussioni che si estendono oltre i confini nazionali.
L'enorme debito italiano, l'inflazione e il "Ristagno" dell'Italia
Il libro conclude con un'esplorazione del debito pubblico italiano, sottolineando come una gestione economica miope abbia contribuito a un circolo vizioso di inflazione e stagnazione. Gli autori criticano le politiche economiche a breve termine che hanno impedito investimenti significativi in infrastrutture e servizi, lasciando il Paese in una condizione di stallo economico.
La giustizia italiana
In questo capitolo gli autori sottolineano la lentezza della giustizia italiana (la così detta giustizia "lumaca") per cui l'italia è stata condannato da Strasburgo con la sentenza Pinto e che nonostante le riforme continua ad essere il vero ostacolo per una crescita economica e politica. Basandosi sul pensiero di Marx che "l'economia e la base delle politica" gli autori spiegano i meccanismi che impediscano alla giustizia italiana di diventare veramente giusta - circa 7000 cittadini italiani all'anno si trovano in carcere preventivo la metà di cui si rivela innocente dopo il processo, tantissimi cause in Strasburg contro l'Italia (statisticamente e il paese più condannato d' Europa dai propri cittadini), il filtro statale quando si tratta della responsabilità dei giudici e il concetto del libero arbitrio che tante volte permette di "interpretare" la legge mentre in realtà bisogna solo seguirla, la mancanza di modernizzazione (in italia esiste ancora il codice Rocco e tanti altri leggi datati 1940 o 1948), la mancanza di modernizzazione, il ruolo delle forze dell'ordine e dei tribunali stracolmi di cause e il desiderio di fare "carriera" sulle spalle altrui produce il fenomeno di "innocenti dentro e colpevoli in libertà". Una condizione vergognosa per un paese europeo.
"L'Italia dei Bluff" è inoltre autobiografico e segue il pensiero e la carriera di uno dei primi consulenti finanziari in Italia - Donato Giuseppe, cavaliere della repubblica a soli 35 anni, l'accademia augustiniano che con tanto senso d'ironia e autoironia da una risposta originale perché l Italia si trova in questa situazione quali meccanismi hanno portato alla deriva e quale alternative esistono per ritornare ad essere un paese moderno e all' avanguardia.
Il libro è dedicato a Stanislav Krumov, il marito dell'autrice. "L'Italia dei Bluff" è disponibile per l'acquisto presso tutte le principali librerie e piattaforme online. È più di un libro: è un viaggio nella comprensione di un'Italia che non smette mai di sorprendere.
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