Il Museo dell’Olio SuprEvo ha aperto le porte alle scolaresche. Il nuovo spazio polifunzionale di Monte San Savino ha ospitato le prime classi delle scuole primarie con quasi cinquanta bambini che sono stati accompagnati tra diverse esperienze interattive, sensoriali e didattiche, inaugurando un programma di visite che proseguirà nelle prossime settimane con tante altre classi di diversi istituti. Il museo, sviluppato su oltre mille metri quadrati, rappresenta un unicum sul territorio nazionale e nasce dalla volontà dell’Oleificio Morettini di divulgare la cultura dell’olio extra vergine d’oliva in tutte le sue declinazioni, con un percorso educativo e didattico per ogni età dove scoprire storie e curiosità di uno dei prodotti più importanti dell’alimentazione quotidiana.
I bambini sono stati guidati attraverso dieci tappe che, partendo dalla storia millenaria dell’olio tra i Paesi del Mediterraneo, arrivano fino alla Toscana e alla Valdichiana per presentare le cultivar, il ciclo delle stagioni, le lavorazioni e gli antichi strumenti. La visita museale è stata arricchita da giochi interattivi per mettere alla prova le conoscenze acquisite, proiezioni immersive con un viaggio tra i decenni e postazioni video e sensoriali sulle caratteristiche chimiche, organolettiche e nutrizionali del prodotto, terminando con un affaccio sulle tecnologie all’avanguardia del frantoio 4.0 che è affiancato da un grande frantoio ottocentesco con macina a pietra. L’esperienza è stata resa ancor più coinvolgente e divertente dalla presenza della mascotte Olli che ha accompagnato le tante attività e svelato molte curiosità lungo il percorso. «Il Museo dell’Olio SuprEvo - spiega Alberto Morettini, direttore generale dell’Oleificio Toscano Morettini, - è stato progettato anche come luogo educativo, didattico e formativo per le scuole. Siamo dunque orgogliosi di aver, da subito, ricevuto l’attenzione e la visita di tante classi che hanno dimostrato interesse verso il progetto di divulgazione della cultura dell’olio che da sempre identifica i nostri territori».