Nonostante un quadro economico non del tutto roseo, ci sono settori che sembrano non risentire della crisi ed offrono interessanti opportunità di lavoro, di carriera e anche di guadagno. Non solo: in alcuni casi, le aziende faticano anche a trovare personale perché mancano i candidati e le posizioni vacanti sono, spesso, molto più alte del numero di professionisti che potrebbero coprirle.
“Può sembrare un paradosso – Giacomo Grilli di AB Lavoro, società di ricerca e selezione di personale qualificato – ma in questo momento vediamo un mercato del lavoro molto dinamico e ricco di opportunità che molto spesso non vengono colte, ma non per mancanza di voglia di lavorare delle persone come spesso si dice, ma per la mancanza di professionisti con le competenze giuste. In questo momento, in particolare, stiamo cercando in tutta Italia ottici, contabili per studi professionali, commercialisti, farmacisti, ma anche operai specializzati e manutentori e montatori elettro-meccanici trasfertisti”
Uno dei settori alla costante ricerca di personale è sicuramente quello dell’ottica che offre opportunità di lavoro, spessissimo a tempo indeterminato, anche a chi ha appena conseguito il diploma. Data la scarsità di candidati, il tasso di disoccupazione è prossimo allo zero e l’inserimento è davvero immediato. Anche i contabili, in questo momento, sono molto richiesti soprattutto dagli studi professionali che, secondo gli ultimi dati elaborati da AB lavoro, stanno faticando parecchio a coprire le numerose posizioni aperte.
“Nell’immaginario collettivo – aggiunge Massimo Mariani di AB Lavoro – gli studi professionali sono considerati meno appetibili delle aziende, soprattutto per i profili più giovani perché si pensa che siano meno strutturati, offrano meno occasioni di crescita e non garantiscano il corretto bilanciamento tra vita professionale e vita privata che molti, da dopo la pandemia, hanno iniziato a considerare un valore irrinunciabile. Per questo motivo, molti stanno puntando a formare contabili alla primissima esperienza per cercare, in questo modo, di colmare il gap. Un discorso che, per certi versi, vale anche per i commercialisti che desiderano sempre più spesso la carriera in azienda o comunque in grandi studi e tendono a non prendere in considerazione opportunità di lavoro in realtà di piccole dimensioni, all’interno delle quali, magari, è più semplice fare carriera. Aspetti che, secondo me, non andrebbero sottovalutati o scartati a priori”.
Anche per i contabili e commercialisti i tempi per trovare lavoro sono sempre più ristretti e le retribuzioni, soprattutto per i profili più senior, possono essere davvero interessanti. L’azienda sembra la scelta preferita anche per i farmacisti. Un trend che è iniziato un paio di anni fa e che sembra non destinato a fermarsi e che si traduce, purtroppo, in una fuga dalle farmacie o para-farmacie. Le ragioni di questo fenomeno sono molteplici: da un lato la carriera tradizionale non offre, spesso, occasioni di crescita e, dall’altro, le retribuzioni – ferme da troppi anni – non sono ritenute adeguate alla mole di lavoro, agli orari e alle responsabilità. Tutti fattori che, come accade anche in altri ambiti, portano le persone a guardare altrove.
Gli operai specializzati (fresatori, tornitori, falegnami o verniciatori, ad esempio) sono molto richiesti dalle aziende e, anche per loro, ci sono numerose opportunità di lavoro addirittura prima della conclusione del percorso di studi. Le figure con maggiore esperienza hanno retribuzioni piuttosto alte (possono superare anche i 2.500 euro al mese). Le aziende riscontrano parecchie difficoltà a trovare candidati anche perché il lavoro manuale, purtroppo, viene spesso considerato poco interessante, nonostante consenta una crescita professionale ed economica importante.
Non mancano occasioni, infine, per manutentori e montatori elettro-meccanici trasfertisti, professionisti che spesso crescono all’interno delle aziende (come operai specializzati) e poi acquisiscono competenze anche in campo manutenzione e assistenza. Questi professionisti hanno, spesso, la possibilità di inserirsi in contesti multi-nazionali di essere costantemente formati e, per chi è interessato a fare il trasfertista, di girare il mondo, migliorando il livello di inglese (e di altre lingue straniere), confrontandosi con diverse culture, senza dimenticare le ovvie ricadute sulla retribuzione, che può raggiungere livelli davvero interessanti.