“Credere e sostenere il nuovo Dalì prima che diventi Dalì”, è questo l’obiettivo ultimo di Teelent Art, la start-up innovativa promotrice del primo progetto al mondo interamente italiano che, grazie a un nuovo sistema di mecenatismo collegato al personal branding e alla lettura di dati oggettivi, aiuta i talenti a “mettersi in mostra”, gli amanti dell'arte a investire su di loro e gli addetti ai lavori a selezionarli con più sicurezza.
Nato dall’idea dei fondatori Lara Puglisi e Alessandro Braga, Teelent Art coordina una scuderia di 100.000artisti provenienti da 176 Paesi e crea virtuose connessioni con i protagonisti classici dell’arte e con un network più ampio e innovativo costituito da comunicatori, imprenditori, art lover e business angel che, in qualità di mecenati 2.0, offrono formazione e strumenti per promuovere l’artista nei confronti di pubblici ampi ed eterogenei.
Teelent Art Night rappresenta la celebrazione di un momento di condivisione, progettualità ed esempio concreto di come la contaminazione con professionalità fuori dal circuito dell’arte e di luoghi non museali sia linfa vitale per far portare alla luce artisti che, altrimenti, rischiano di essere definiti tali solo dalle future generazioni.
All’incontro pubblico, tenutosi allo STRAFhotel di Milano - luogo non museale che con Teelent Art condivide il valore della libera fruizione dell’arte - hanno preso parola Lara Puglisi -Co-founder Teelent Art, Matteo Dall’Ava - giornalista e Direttore di The Art Book, Guido Monferrini – EVP & CEO MediaWorld, Art Lover e mecenate di Teelent Art, Morgan poliedrico artista, appassionato d’arte e Direttore artistico del 13° volume The Art Book e Mauro Martignoni, Artista Teelent Art, autore della mostra fotografica “Not the Ordinary One”, che vede proprio Morgan come soggetto degli scatti.
Nella cornice di STRAFhotel, situato nel centro di Milano e che emerge come uno dei più sofisticati ed eleganti design hotel d'Italia, dove arte e accoglienza si fondono in un connubio di esperienze ed emozioni, i relatori hanno analizzato il contesto dal quale nasce l’esigenza di creare Teelent Art e i bisogni che va a soddisfare. Senza nascondere un istinto di ribellione e rifiuto delle elitarie e dogmatiche “regole d’ingaggio” nella valutazione degli artisti, il team Teelent Art ha esposto i vantaggi che l’innovazione e la contaminazione portano ad arte, artisti e fruitori del bello.
Punto di partenza di ogni intervento è stata la risposta alla domanda: Che innovazione porta?
Lara Puglisi, che innovazione porta: la forza del talent scout 2.0
Esistono format per scoprire talenti nella musica (X Factor) o in cucina (Masterchef) ma non esiste un sistema moderno per dare agli artisti la stessa opportunità pur essendo l’arte un patrimonio nazionale e mondiale che ha le stesse potenzialità di diventare un “fenomeno” di massa. L’idea di Teelent Art è stata proprio questa: non solo dare agli artisti i potenti strumenti del personal branding, ma creare una piattaforma che al potere della rete abbina un nuovo paradigma permettendo al grande pubblico di conoscere artisti che altrimenti rischierebbero di non essere mai conosciuti.
"Ci siamo impegnati a fondare Teelent Art con un obiettivo chiaro: dare voce agli artisti emergenti e offrire loro l'opportunità di brillare nel mondo dell'arte. Vogliamo dare spazio a coloro che trovano difficile farsi notare perché crediamo fermamente che l'arte e la cultura debbano essere accessibili a tutti, proprio come è avvenuto nel mondo della cucina o della musica che hanno appassionato milioni di persone. Desideriamo che l'arte diventi altrettanto coinvolgente e accessibile. Vogliamo raggiungere non solo gli artisti, ma anche tutti gli amanti del bello che desiderano scoprire nuove prospettive. L'arte è un linguaggio universale che unisce le persone, e vogliamo contribuire a ridarle il suo significato originario: uno strumento di riflessione e un potente veicolo emotivo".
Alessandro Braga, che innovazione porta: il potere della pubblicità e del personal branding
Vedere il mondo dell’arte da una nuova prospettiva: quella della pubblicità/promozione dei brand. Non più quindi arte come disciplina prodotto centrica ma arte come artista centrica, rendendo la notorietà non più punto di arrivo ma punto di partenza che, grazie al personal branding, aiuta l’artista a mettersi in mostra ed accelerare il suo ingresso nei circuiti dell’arte tradizionale o creare una community di art lovers.
“Pensate se nessuno avesse scoperto Dalì o avesse sostenuto Michelangelo: quante meraviglie il mondo avrebbe perso. Ecco, oggi esistono moltissimi artisti di talento che il mondo rischia di non conoscere mai. Serve un nuovo paradigma che utilizzi la tecnologia, la rete e il concetto di community per mettere in mostra i tanti talenti esistenti e aumenti il numero di artisti che possono arrivare alla notorietà. Perché da soli siamo come tante gocce d’acqua ma insieme diventiamo un oceano”
Guido Monferrini, che innovazione porta: l’innovazione sostenuta dai dati
L’arte è uno dei pochi mondi che resta ancora ancorato ad una fruizione prevalentemente analogica e dove il valore di un artista è legato ad un coefficiente tecnico, quando ormai sono la popolarità e la fruizione web fattori critici di successo che determinano le sorti e il valore di qualunque opera frutto d’ingegno e creatività. Ecco allora la razionale visione: creare un algoritmo proprietario che, basandosi su dati oggettivi e verificabili, misura oggettivamente la popolarità degli artisti e che, incardinato in una piattaforma di servizi AAS, la accelera. Così facendo si crea una base dati condivisibile e a libero accesso in grado di aiutare gallerie e art lover a investire sull’artista emergente in modo più sicuro e consapevole.
“Grazie a un algoritmo di proprietà che misura la popolarità e prodotti AAS di comunicazione, formazione e vendita che la accelerano, siamo in grado di accrescere e misurare concretamente il valore di un artista, dando alle Gallerie un criterio oggettivo e basato su dati evolutivi per selezionarli, agli art lover un motivo per investire su di loro e ad entrambi la possibilità di poter giovare dei benefici che si generano quando viene fatto emergere il potenziale di un mercato ancora non ‘potenziato’ dal digitale”.
Morgan, che innovazione porta: accogliere il cambiamento
“Ho deciso di fare squadra con Teelent Art perché ho riconosciuto in loro tre qualità fondamentali: serietà, passione e determinazione. La loro serietà è evidente nella loro approfondita attenzione a ogni dettaglio del progetto, dimostrando un impegno costante e affidabile. La loro passione per l'arte è travolgente, e ho visto come essa trasformi il loro lavoro in un'autentica vocazione che è riuscita a ispirare persino me. La loro determinazione è ciò che li rende speciali: sono pronti a lottare per il successo del progetto, affrontando le sfide che incontrano anche in un mondo di "giganti" che la fanno da padrone. Insieme, abbiamo realizzato un bellissimo progetto di cui sono orgoglioso di far parte”.
Il Toolkit Teelent Art
Le iniziative su cui Teelant Art punta sono dinamiche e in continua evoluzione perché è la capacità di adattarsi a un mercato dinamico e al continuo sviluppo sociale e tecnologico, la chiave per far emergere i nuovi artisti.
Ne sono un esempio i corsi online di art management e social promotion e iniziative come la Masterclass organizzata con Università Cattolica che insegna agli artisti i fondamenti di marketing e comunicazione. Questa formazione nel campo del personal branding risulta propedeutica alle iniziative di visibilità Teelent Art come le “mostre nei non-musei”, mostre virtuali e il noleggio di opera per allestire spazi privati con “art-at-work”, il progetto di allestimento aziendale che porta quei benefici in termini di buon umore e la produttività che si generano vivendo e lavorando nel bello. Sempre sul fronte collaborazioni Teelent Art è artefice di “Art4Brand”: iniziative come contest e progetti in diretta collaborazione con brand e aziende che cercano uno sguardo artistico per innovare, rilanciare o reinterpretare i loro prodotti.
L’apporto di dati oggettivi e “evidence based” che scardinano l’elitarismo nel mondo dell’arte
Attualmente la popolarità e l’apprezzamento pubblico verso un artista non è un elemento considerato ai fini della valutazione di un’opera: “nemo propheta in patria” è, infatti, un concetto ancora ancorato alle dinamiche di valutazione delle opere e che rappresenta una rilevante barriera all’ingresso per i talenti.
Un asset rivoluzionario sarà l’algoritmo che affiancherà al coefficiente tecnico tipico del mondo dell’arte (valore 0,5 – 5) e dato su un voto tecnico di addetti ai lavori all’artista per calcolare il valore delle sue opere (base+altezza x 10 x coefficiente) un coefficiente calcolato in base a quant’è la popolarità dell’artista. L’analisi del conversato online e di elementi oggettivi, permetterà a chiunque di poter conoscere quale sia il valore di un’opera e quanto questa sia nel futuro rivendibile ad art lovers.
L’investimento sui singoli artisti e il coinvolgimento nella Start Up innovativa a finalità sociale Teelent Art
Teelent Art, all’interno della sua Mission, si qualifica come progetto inclusivo e diffuso finalizzato ad accelerare e valorizzare artisti e opere d’arte. In quest’ottica, Teelent Art apre le porte sia ad Art Lovers che a investitori e business angel. Come Art Lovers si può investire sul singolo artista o opera
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trovando in Teelent Art un ponte fra domanda e offerta che li supporterà grazie all’algoritmo nella valutazione e definizione del valore attuale e prospettico di opera e artista.
Come Investor invece, puntare su Teelent Art in qualità di start up innovativa a finalità sociale, rappresenta un veicolo per investire come socio di capitale sull’intera platea di 100.000 artisti, diventando “mecenate 2.0” e, contestualmente, beneficiare delle agevolazioni previste per i soggetti e persone fisiche che partecipano al capitale sociale.
Quello delle Start Up innovative continua ad essere un settore strategico in forte espansione che, secondo gli ultimi dati del MIMIT su dati InfoCamere e Unioncamere, ha visto un raddoppio del numero di soci investitori nel quinquennio, passando da 35.000 del 1° trimestre 2018 ad oltre 70.000 nel 2023.