Anche il Presidente di Iren, Luca Dal Fabbro, è intervenuto a Cernobbio per prendere parte al Forum The European House - Ambrosetti e discutere dei passi da compiere per uscire dalla crisi energetica che si è sviluppata ormai più di un anno fa. Cambiare il modello energetico del Paese è uno step fondamentale, così come lo è velocizzare le autorizzazioni.
Luca Dal Fabbro: l’emergenza non è finita, bisogna pensare al futuro con un nuovo modello energetico
Sono trascorsi 12 mesi dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, la stessa che ha scatenato una delle crisi energetiche più drammatiche della storia. Oggi, mentre il conflitto è ancora in atto, il mondo dell’energia sembra essere entrato in una nuova fase. “L’emergenza non è finita”, ci tiene subito a chiarire Luca Dal Fabbro, nel corso dell’intervento nell’ambito del Forum The European House - Ambrosetti. Sebbene l’opera di istituzioni e aziende primarie come Eni e Snam abbia reso il sistema italiano più resiliente rispetto allo scorso anno, con le multiutility come Iren che hanno contribuito a far calmierare i prezzi, “non bisogna dimenticare che il futuro continua a essere incerto”. Secondo il Presidente di Iren, sarebbe opportuno approfittare di questo “momento di calma piatta” per “cominciare a ragionare sul futuro per rendere il nostro sistema energetico più resiliente”. Un sistema che dovrà essere in grado di resistere anche alle guerre, da disegnare attraverso un lavoro sinergico che veda coinvolte istituzioni, aziende dello stato e multiutility, e che si basi su tre pilastri fondamentali: la sicurezza dell’approvvigionamento, la competitività delle fonti e la sostenibilità.
Luca Dal Fabbro: indispensabile la collaborazione con le istituzioni per velocizzare le autorizzazioni
In questo contesto di incertezza e con la minaccia del cambiamento climatico che diventa sempre più forte, si esige un cambio di passo che può essere effettuato soltanto attraverso la collaborazione tra istituzioni e operatori. “L’Italia ha due fattori di grande forza: gli operatori, come le multiutility e le grandi aziende come Snam e Terna, e un’autorità per l’energia molto avanzata dal punto di vista normativo e di comprensione dei fenomeni”, ha sottolineato Luca Dal Fabbro. “Questi due pilastri devono però avere delle regole che permettano di scaricare a terra questa forza”. In altri termini, il Presidente di Iren ritiene che per sviluppare un mix energetico più sostenibile sia necessario che le istituzioni intervengano per velocizzare il processo delle autorizzazioni negli interessi della comunità, magari attraverso “un corpus di leggi veloci”. Con il biogas, ad esempio, “potremmo produrre 10 miliardi di metri cubi di gas in più, green e a costi bassi, attraverso i biodigestori”, ma il processo di autorizzazione richiede davvero molto tempo. “Non è possibile che noi installiamo un impianto fotovoltaico in cinque anni, quando in Francia si fa in un anno e mezzo, in Germania in un anno. Non è possibile che, di fronte a una crisi energetica come quella dell’altro anno, noi impieghiamo tre anni a fare un rigassificatore”, ha ribadito Luca Dal Fabbro, per il quale bisogna “continuare a lavorare in questo senso”.
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