Ha dedicato la sua vita alla politica, ha servito lo Stato e le sue Istituzioni con abnegazione, sobrietà e grande passione. La scomparsa di Giorgio Napolitano, all’età di 98 anni, rappresenta la fine di una stagione politica irripetibile per slancio ideale e respiro culturale, ma anche la riproposizione di un esempio, di un modello di rigore da non disperdere e al quale tendere sempre.
Giorgio Napolitano ha sempre avuto un rapporto di profonda amicizia con Giffoni, come testimoniato dalle sue tre visite ufficiali che si sono succedute negli anni. La prima nel 1992 da Presidente della Camera dei Deputati, a seguire nel 1998 da Ministro dell’Interno del Governo Prodi, accolto ufficialmente dal sindaco dell’epoca di Giffoni Valle Piana, Ugo Carpinelli, suo grande amico. E, infine, nel 2010 da Presidente della Repubblica.
In occasione delle sue presenze a Giffoni il Presidente emerito Napolitano ebbe modo di incontrare i giurati e di intrattenersi con loro in un confronto pacato ma molto stimolante a conferma di un approccio nei confronti delle nuove generazioni rigoroso, ma sempre carico di una emotività sincera ed autentica.
Di seguito il ricordo della sua presenza a Giffoni nel 2010 così come scritto da Claudio Gubitosi, fondatore di Giffoni, apparso nei volumi “Il viaggio di una bella storia italiana”:
“Poche ore, intensissime – scrive Gubitosi - Una folla festante colorata di bandierine sventolanti. Le più alte cariche della Regione Campania e della Provincia di Salerno pronte a dare il saluto e testimoniare la coesione di un territorio. Tanti sindaci orgogliosamente bardati con la fascia tricolore, guidati dal sindaco di Giffoni Valle Piana, Paolo Russomando, che aveva il compito di dare il benvenuto della città al Presidente. Personalità del mondo della cultura e delle istituzioni.
Un pezzo di storia per la cittadina di Giffoni Valle Piana e un ricordo indelebile per tutte quelle persone, e in particolare per tutti quei giovani e quei giovanissimi, che hanno accolto il Presidente con un'ondata di euforia e con la commozione vera che si riserva a chi lascia un segno con la propria presenza carica di valori. Chi c'era e ha sentito i bambini e i ragazzi intonare l'inno nazionale di fronte al Presidente della Repubblica ha avvertito il brivido di un'emozione autentica. E soprattutto è stato testimone di un momento unico: l'incontro in sala del Capo dello Stato con una rappresentanza di giovani giurati del Giffoni Film Festival. Seduti intorno al Presidente Napolitano, questi ragazzi hanno avuto l'occasione di esprimere il proprio pensiero sugli argomenti più disparati e la possibilità a dir poco rara di formulare le domande più pressanti, più urgenti, più cruciali (legate alla cultura, al lavoro, all'identità nazionale, al futuro delle nuove generazioni) al rappresentante principale delle nostre istituzioni.
La visita del Presidente della Repubblica ha il valore di un riconoscimento altissimo per il Giffoni Film Festival che in questo modo ha chiuso il cerchio delle celebrazioni dei suoi 40 anni di attività. Ricorrenza che è, per un evento che si è trasformato in autentica "impresa culturale", soprattutto un nuovo punto di partenza oltre che un traguardo nel suo cammino lastricato di successi. Suonano allora come un attestato di profonda stima e al contempo come un auspicio a continuare sulla strada tracciata in 4 decenni di lavoro, le bellissime parole che il Presidente ha voluto dedicare al direttore del festival: "Giffoni rappresenta un esempio di come si possa investire in cultura per far crescere il territorio e la coscienza civile dei giovani. Veramente vorrei dire a Gubitosi un grazie a nome dell'Italia".