INTERVISTA A CATHE
Ciao Cathe, benvenuta! Presentati velocemente al nostro pubblico.
Mi chiamo Catherina Arienti, ho 15 anni, faccio il liceo artistico e da grande vorrei fare l'architetto, ho 4 gatti e un cane che adoro e da sempre canto e suono. Da piccola, circa a 2 anni, mia madre dice che stavo ore ed ore a schiacciare i tasti a caso e cantare col microfono di una pianola giocattolo. A 9 anni ho iniziato a prendere lezioni di canto e pianoforte e da poco meno di un anno sono entrata a far parte della famiglia della Greys Productions, con cui ho iniziato il progetto di scrittura e realizzazione dei miei brani e con cui ho realizzato “Cheesecake”, il mio primo inedito.
Testo o musica, su cosa punti di più nei tuoi pezzi? Credo che la musica arrivi prima all'ascoltatore e quindi per me è più importante, ma senza un testo che racconti qualcosa non avrebbe senso, quindi punto su entrambi. Testo e musica per me arrivano insieme, mentre penso alla frase devo immaginarla già in musica. Non riesco a scrivere prima il testo o la musica, vanno di pari passo nella mia testa.
Quando realizzi un brano, chi è la prima persona a cui lo fai ascoltare? Da sempre la prima persona che vede nascere e ascolta i miei brani è mia madre, che a volte mi aiuta anche nella stesura dei testi.
Un punto di riferimento a cui ti ispiri? A livello artistico mi ispiro a Billie Eilish, ad Ariana Grande ed Elisa per lo stile; a Lana Del Rey, ad Adele, a Olivia Rodrigo, a Mara Sattei e Marco Mengoni per la melodia; a Taylor Swift, Miley Cyrus, Beyonce, Harry Styles, Laura Pausini, Ultimo ed Elodie per la loro capacità di performers nel live.
In che modo le tue canzoni possono portare valore alla scena italiana? Seguo soprattutto le influenze inglesi e statunitensi, infatti scrivo quasi principalmente in inglese, e quindi, anche cantando in italiano, il mio stile riflette lo stile americano.
Torniamo indietro nel tempo: la tua prima canzone, te la ricordi? Quanti anni avevi quando l’hai scritta e di cosa parlava?
Sì, me lo ricordo benissimo, perché mia madre ha conservato il video che mi fece. Avevo 11 anni, io e mia madre avevamo discusso, lei era uscita poi per una commissione, mi ero messa al pianoforte scrivendo su un quaderno accordi e testo, piangendo, arrabbiata con lei. Poi l'avevo chiamata, dicendole che avevo scritto la mia prima canzone. Quando è tornata a casa, ha voluto sentirla subito e si è emozionata tantissimo, capendo che era un messaggio subliminale nei suoi confronti, perché il titolo era “Sola”. Da allora mi chiede sempre di finirle quella canzone e un giorno le farò questo regalo.
Raccontaci il tuo nuovo progetto, “Cheesecake”: com’è nato e che messaggio vuoi trasmettere a chi lo ascolta? Una sera ero a cena con i miei produttori, Greta e Max della Greys Productions, e l'autore Daniele Piovani, e stavamo progettando il mio primo pezzo, che avrebbe dovuto essere una canzone estiva. Per dolce ho ordinato una cheesecake alla nutella e Daniele ha avuto l'illuminazione di intitolare il mio primo inedito proprio Cheesecake. Da lì ho iniziato a lavorarci e poi con Daniele abbiamo finalizzato la canzone che è stata poi arrangiata da Max Cenatiempo.
Cheesecake racconta una storia d'amore fra due adolescenti, l'ultimo giorno di scuola, con lui che le fa una sorpresa e va a prenderla a scuola per portarla al mare. Mi auguro che l'ascoltatore riesca a immedesimarsi o a ricordarsi la gioia del primo amore, con la spensieratezza che lo contraddistingue.
Prossimi step? Sto preparando il mio nuovo pezzo, che sarà questa volta in inglese, più melodico e introspettivo rispetto a Cheesecake.