SIAM 1838, la scuola d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri senza scopo di lucro che opera a Milano da oltre 180 anni, è uno dei poli della decima edizione di 5VIE Design Week, la manifestazione diffusa del distretto dedicato al design d’autore e da collezione, all’alto artigianato e alle contaminazioni del design con le sfere dell’arte e della creatività in senso lato. Fino al 23 aprile, in occasione del Fuorisalone, la sede di Via Santa Marta 18 a Milano è tra gli headquarters di 5VIE, con una serie di installazioni, mostre fotografiche e progetti artistici di grande impatto.
Si parte con l’installazione “Silent Hollows” + #mirrors, un progetto firmato dall’architetto d’interni e product designer libanese Richard Yasmine, con la collaborazione di Sebastiano Deva, Independent Artist e fondatore di Innereo: un omaggio a Madre Natura, alle sue qualità intrinseche e disposizioni innate, e al modo in cui riflette il caos interiore dell’essere umano. Yasmine realizza un’installazione, arricchita ulteriormente da un’esperienza in Realtà Virtuale immersiva, che trasporta lo spettatore
attraverso i paesaggi emotivi dell’essere umano, riflessi come in uno specchio dai paesaggi della Natura. In questa cornice trova spazio la nuova collezione di specchi del designer libanese, che invita lo spettatore a liberare l’anima dall’attaccamento alla materia, a lasciarsi cadere in profondità immergendosi all’interno del sé. Questo doppio filo che lega il fisico all’immateriale trova un riscontro nell’applicazione innovativa dell’intelligenza artificiale, che sarà utilizzata nel corso della settimana per creare #mirrors: è la prima collezione di NFTs generati a partire da dati biometrici legati all’esperienza artistica. Si tratta di un concept innovativo che lega l’intelligenza artificiale a dati biometrici, web3 ed esperienza dell’arte.
SIAM ospiterà anche il progetto di Sara Ricciardi, “Human Mandala”, una celebrazione dell’interconnessione degli esseri umani. La mostra presenta una serie di corpi umani reali disposti in una formazione circolare a mandala: ogni individuo, nudo e vulnerabile, è però collegato agli altri attraverso una rete di strutture simili a radici come un organismo miceliare. Così disposti, i corpi creano un senso di simmetria ed equilibrio, in cui ogni individuo contribuisce alla bellezza e all’armonia dell’opera. L’installazione invita gli spettatori a contemplare i modi in cui siamo tutti connessi gli uni agli altri e come il mondo è connesso a noi. Muovendosi all’interno dell’installazione, sarà possibile vedere i corpi da diverse angolazioni, rivelando nuove connessioni e schemi. Come un fiore gigante che continua a sbocciare e ad espandersi. Il risultato è un potente Mandala – con una geometria sacra che continuiamo a ripetere e ripetere e così via – in cui un suono mistico dolby surround che proviene da 8 altoparlanti circolari permette di immergersi in questa sensazione di connessione tra i corpi e tra le voci.
“Prendete e Mangiate” è il terzo progetto visitabile nella sede di SIAM. Si tratta di una mostra collettiva a cura di Sara Bologna dedicata alla tavola: luogo di scambio e di condivisione, luogo di costruzione dei sensi e delle identità, luogo di negoziazione tra noi e gli altri. Attorno ad una lunga tavola allestita con oggetti d’arte e design, i visitatori saranno invitati a scambiare cibo e parole, nutrimento per il corpo e per la mente. La mostra ospiterà i lavori di numerosi artisti, artigiani e designer internazionali: 1220° ceramics
(Lior Shachar), Adam Knoche, Aina Kari, Aintdsgn, Alexander Kirkeby, Ana Villegas, Anna Karountzou, Anubha Sood, Astrid Luglio, Beatrice Carolina Gambato, Casa Remedios (Serena Cancellier and Mercedes Salazar), Catto Design Studio, Charline Ronzon-Jaricot, Chris Fusaro, Cote Garcia, DBO Home, DecorAzione by Angela Florio, Eleit, Haley Bates, Hana Karim, Ilaria Bianchi, Jeremy Sinkus, Kristin Burgham, LAM Ceramica, Miranda Keyes, Studio Kalff, Sun Hee Moon, The Art Flower Maker (Marcella Trimarchi), Vittorio Passaro, Yaara Rabinovitch.
Attorno alla lunga tavola si alterneranno poi, nel corso della settimana, interventi performativi e talk che metteranno in relazione il design con le arti sceniche, la poesia, la cucina, in un simposio condiviso e in progress.
La splendida cornice ottocentesca del palazzo SIAM sarà anche scenario dei lavori di architettura e paesaggio dello studio fotografico di Giovanni Hänninen, tra teatri, strutture grandiose o in abbandono e monumentali panorami naturali.
Si prosegue poi con Markus Benesch per Curious Boy e il suo “Alpine Rising”. La mostra trasporterà i visitatori in un mondo surreale in alta montagna, esplorando i bisogni e le difficoltà della società digitale attraverso arredi, oggetti e spazio in modo intuitivo e giocoso. La collezione incarna l’essenza dell’arredamento rurale, unendo elementi tradizionali al linguaggio visivo unico di Markus Benesch. Sono oggetti che promuovono uno stile di vita analogico, creando uno spazio armonioso che aiuta a riconnettersi con la natura e noi stessi. Lo Tuntschi è un concetto personale che incarna l’isolamento, la gioia interiore e i piaceri analogici. Rappresenta lo stile di vita alpino dell’immaginazione, dove la gioia di perdere qualcosa sostituisce la paura di perderla. Questo concetto riflette il bisogno di semplicità e la possibilità di immergersi in un’attività senza pretesto. Distaccarsi dal mondo, creare e apprezzare la bellezza, riducendo tutto all’essenziale per favorire la creatività in un ambiente spazioso.
Non ultimo è “Telami For Good”, progetto di Telami che cerca di coniugare l’estetica e l’etica in un prodotto di alta qualità eterno, e reso accessibile a tutti (ed esposto anche in via Cesare Correnti 14). Due modelli classici Telami,
la Tripolina e la Regista, saranno reinterpretati per raccontare che il buon design è senza tempo e non può fare a meno della funzionalità né della cura costruttiva. Realizzare un buon prodotto che dura per sempre, questo è il modo in cui Telami mette in pratica il design etico.