La guerra dei prezzi mette in crisi gli studi ottici indipendenti. Sempre più frequentemente, nelle città di provincia italiane e nei centri di urbani si assiste alla scomparsa dei piccoli negozi, rimpiazzati gradualmente dalle grandi catene. Un trend che va a discapito del rapporto fiduciario tra ottico e cliente e della professionalità nel campo optometrico, oculistico e ottico basata su anni e anni di esperienza nel settore, spesso sacrificata a favore di uno sconto più alto.
Ci sono però realtà che hanno fatto del benessere visivo delle persone e dell'etica lavorativa il loro punto di forza, lanciando la sfida ai 'colossi' del mercato e riuscendo a sviluppare un percorso di crescita sostenibile anche in un momento di cambiamento. E' questa la storia di Suisse Optique di Lecco, realtà che negli ultimi nove mesi ha registrato un incremento del fatturato pari al 20 per cento, con quasi 1980 visite all'attivo. L'azienda guidata da Nadia Squicciarini è già considerata un punto di riferimento a livello nazionale ed è diventata un 'caso studio' per gli addetti ai lavori. Caso studio che sarà al centro di un webinar in programma giovedì 30 marzo e promosso da Ingrovision, l'azienda di Lucca specializzata nella fornitura di occhiali, montature e lenti, partner di fiducia di numerosissimi centri ottici sparsi in tutta Italia.
Sono circa 10mila i centri ottici presenti in Italia. Il 68,7% di essi sorge nei centri storici, il 25,6% in città, ma fuori dal centro, mentre solo il 5,7% ha scelto luoghi di grande passaggio come i centri commerciali. Un settore, quello dell'ottica italiana, composto in prevalenza da piccoli negozi indipendenti, che negli ultimi anni sono stati però messi fortemente in crisi dalle grandi catene e dall'esplosione del commercio online. Un trend che trae la sua forza in parte anche dalla proliferazione di corner negozi dedicati all’ottica all’interno di centri commerciali, ipermercati e supermercati, con una corsa al ribasso dei prezzi e scontistiche selvagge, che tuttavia finiscono per penalizzare inevitabilmente gli aspetti legati alla qualità del prodotto, professionalità dell’ottico tradizionale e rapporto di fiducia tra ottico e cliente.
Rapporto che comincia già al momento della prima visita, che in Suisse Optique viene svolta da un dottore in optometria, e dura almeno 45 minuti, ben diversa dal controllo della vista che viene proposta generalmente nei grandi centri ottici (che dura dai 10 ai 20 minuti). Tra i relatori del convegno ci sarà anche Paola Aronne, esperta di efficacia commerciale e di user experience del cliente.