Trattasi di una selezione di liriche in lingua italiana e traduzione in rumeno a opera dei traduttori Stefan Damian Geo Vasile e Alexandra Firita, la raccolta è dedicata ad Alexandra Macesanu, una giovane che nell'estate 2019 fu sequestrata e stuprata in Romania e nonostante avesse lanciato il suo SOS, la polizia arrivò troppo tardi.
Di tale fatto increscioso si parlò a lungo anche sulla stampa internazionale per il clima di protesta e rivolta contro le autorità governative locali che portarono l'allora ministro dell'Interno Nicolae Moga a dimettersi. La trasposizione in versi della vicenda pur connotandosi come denuncia dello stupro, inquadra l'accadimento in una cornice di componimenti civili che inducono il lettore a interrogarsi e a riflettere sul potere della letteratura nella nostra vita. Spurio sembra affidare al vento la nemesi di tutti gli sfortunati e gli emarginati.
Ci sono componimenti inerenti il disastro di Chernobyl,il terremoto del centro Italia,la vicenda di Livatino,ecc...Rileggendo la sua raccolta ho potuto verificare che in ogni pagina il vento è evocato o col suo nome o con delle parafrasi che lo materializzano davanti al lettore connotandolo con la forza e l'energia di un boomerang creativo.
Si legga pertanto a pagina 8 " so che il vento può perdonare quando scivola nei solchi e sobbalza.."
A pagina 14 nella poesia Resta vento leggiamo "perché dell'aria attorno non c'è da fidarsi-mai-" E ancora " e vedi bene che, dove vai, aria cerchi e resta vento. L'attesa è solo vento che sorveglia.."A pagina 18 leggiamo " tra poco saprai il vento da dove tira"
A pagina 26 il vento è evocato nei primi due versi della poesia Compagna d'asfalto dedicata alle vittime di femminicidio, questo l'incipit " tra le vampe della sera e raffiche di tempo-lento..."
Nella poesia Primavera a Prypiat scritta 30 anni dopo il disastro di Chernobyl , il vento è evocato più volte, come non coglierlo in questo verso: " sibili di essenze e intercapedini abiurate" ?
Pagina 30 la chiusa della stessa poesia recita: " Qui la Terra è offesa e non vuole essere, si sopravvive allo sfacelo nel solo canto ossuto delle betulle dalle vermiglie carni."
Nella poesia dedicata ad Alda Merini e riportata a pagina 34 col titolo Numeri e sigle,il Nostro attribuisce alla poetessa il pensiero che le parole "si creano con l'aria e pezzi di muffa" e ancora nella chiusa della stessa poesia scrive " vaporizzi nell'aereo scandagli di vita e litri di poesia."
A pagina 36 nella poesia D'Euterpe , al secondo rigo, leggiamo: " Irrido il vento che fruga ovunque"
A pagina 43 nel componimento del titolo nella Magnolia possiamo cogliere il vento nello scartocciar della foglia,nel lezzo pesto dell'asfissia e nell'acerbo nettare di zagare leggiadre...
Nella lirica dedicata ad Antonia Pozzi, leggiamo invece a pagina 46 :"Guardo le tue forti radici che svettano in vortici d'aria."
A pagina 52 nella lettera a Orban:" lieve il vento, così lieve da non sentirlo invero circola in refoli continui" e ancora nella stessa pagina "afflati d'aria tra punte di ferro", poi la chiusa: " l'aria non può essere divisa e l'acqua non si separa né nei fondali è spartita"
A pagina 56 nella poesia Il tempo delle linee "il salice è depresso ...allunga il velo ..sa essere leggero ...con tagli di vento e scrostamenti di lucertola"
A pagina 58 nella poesia omonima La veste sacra della notte si fa " imperante tra i fiotti d'aria".
A pagina 60 nella poesia Mani di corteccia la luna è" macchia sfocata tra le gore d'aria", la luce "si dilegua tra i capillari del vento che dismisurato gorgheggia e fa innalzare le foglie biancastre come mani di corteccia"
A pagina 66 nella poesia Quando non piove si legge a un tratto "penso di addolcire l'aria che gira" e ancora "io so che l'aria è motivo d'ossido nel metallo che si arriccia a scaglie"
A pagina 62 incontriamo:" la testa arruffata del timo che sbalza con i refoli d'aria"
Ed ecco nella poesia Sembianze del poeta che leggiamo,in riferimento alle funzioni della poesia "Solidifica Il vacuo e materializza l'aeriforme in caleidoscopiche esplorazioni di vita".
E sempre a pagina 74 "nel sunto è viva la sostanza tra abeti guizzanti che al vento si squarciano a pezzi".
Ho colto in queste ripetute immagini dedicate al vento come il poeta lo reputi compagno, testimone e protagonista del suo estro creativo quasi a voler diffondere le sue parole e il suo messaggio come fa col polline...Se tanto mi dà tanto non posso che auspicare che l'umanità di chi legge, colga questo polline,ne faccia tesoro e lo trasformi in nettare.