Abbiamo raggiunto la cantautrice Helen Aria che ha da poche settimane pubblicato il suo quinto album "Proxima Centauri", dal quale è estratto il singolo “Ceci n’est pas une chanson”.
Ciao Helen Aria, potresti raccontarci un po’ la tua storia artistica? C’è stato qualche episodio particolare che ti ha fatto sentire il bisogno di scrivere le tue canzoni? Qual è stato il tuo percorso formativo e che cosa ti ha in?uenzata di più?
Sono sempre stata affascinata dalla musica, fin da piccola. Ho iniziato gli studi musicali con il flauto traverso nel periodo delle scuole medie e successivamente ho deciso di prendere lezioni di canto moderno proseguendo con gli studi di canto lirico all’Istituto Pareggiato Musicale della Valle D'Aosta. Collaboro con il produttore Momo Riva dal 2018, anno in cui sono usciti i miei primi lavori. È stato Momo l’artista che ha maggiormente contribuito a formarmi artisticamente, il primo a credere nei miei brani inediti. La prima volta che mi sono recata in studio (TdE ProductionZ) con l’intenzione di registrare una cover, lui ha subito cercato di farmi capire che avevo tutte le potenzialità per creare qualcosa di mio. Ho tirato fuori dal cassetto alcuni pezzi che avevo già abbozzato negli anni precedenti e ci siamo subito messi all’opera. Attualmente, inoltre, sono iscritta al corso di laurea in DAMS presso L’Università degli studi di Torino.
“Proxima Centauri” è il disco uscito lo scorso novembre, puoi parlarci di questo lavoro? Quanto tempo ha richiesto la realizzazione?
“Proxima Centauri” è un album in cui arrangiamenti, suoni di drum machine e di tastiere in stile anni ‘80 passano attraverso una rivisitazione in chiave moderna. Questo lavoro esprime la mia voglia di sperimentare con suoni e parole e il mio amore per tutte le forme d’arte. Il disco, inoltre, presenta numerosi riferimenti alla mitologia (Calliope, Cupido, Osiride), al cinema (Marilyn Monroe), alle arti visive (Frida Kahlo, René Magritte) e alla letteratura (Dante Alighieri). Penso possa essere un inno alla libertà di espressione in cui le tematiche principali sono la ricerca di se stessi, la tolleranza e l’uguaglianza. Per realizzare questo album ho impiegato circa un anno registrando un brano al mese circa.
Quali sono i brani che più ti rappresentano?
“Ceci n’est pas une chanson” e “E quindi uscimmo a riveder le stelle.”
Il secondo prende il titolo dall’ultimo verso dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri. Penso che questa citazione riesca a rappresentare l’interno lavoro, pubblicato in un periodo post-pandemico, dove ho immaginato l’intera umanità, in tutta la sua diversità biologica e culturale, ritrovarsi per poter, finalmente, danzare sotto il cielo stellato. Il sound del disco è, infatti, ispirato all’universo e alle stelle, mentre nei testi sono contenuti messaggi di pace e di speranza.
Cura del dettaglio è ciò che si evince nelle tue canzoni, ma tu sei un’artista meticolosa?
Sì, sono meticolosa e pretendo molto da me stessa. Il lavoro dietro ad ogni brano è minuzioso sia durante la registrazione in studio sia durante la preparazione dei live. Tuttavia, la fase creativa richiede anche molta spontaneità nel saper cogliere le intuizioni a livello di testo e musica. Meticolosità e spontaneità sono entrambi fattori che non mancano nel mio universo musicale.
Facciamo finta che domani ti trovi in una barca con Luigi Tenco, Lucio Dalla e Fabrizio De André, senza pescare, un semplice viaggio in barca, faresti loro delle domande?
Sarebbe un’immensa fortuna e non desidererei altro che sentirli suonare, ancora una volta. Vorrei vederli all’opera per poter prendere esempio da loro e, magari, sarebbe bello scrivere insieme una canzone nuova che porterei sempre con me, nel mio cuore.
Quanto conta circondarsi di collaboratori con cui avere la giusta empatia?
Penso sia fondamentale. La fiducia, la stima e il rispetto sono alla base di una collaborazione solida e sincera. Cerco di circondarmi di persone sagge da cui poter trarre sempre insegnamenti per crescere sia musicalmente sia nella vita. È importante che si sviluppi uno scambio artistico reciproco.
Cosa ti aspetta nei prossimi mesi?
Proseguirà la mia ricerca artistica. Continuerò a leggere libri, a sperimentare nuovi suoni musicali e a comporre. Ho già qualche nuova idea per il mio prossimo album, ma per il momento… niente spoiler!