Buonasera e benvenuti in una nuova intervista! Questa volta al SELFestival intervistiamo l'autore Gianni Scala.
Gianni, se sei pronto, iniziamo l'intervista!
Da bambino, un bambino normale, semplice. Giocavo per imparare. Parlavo tanto per capire. Un bambino vivace. Un bambino curioso. Un bambino che bambino non era.
Un bambino che saliva sopra un albero ed osservava senza essere osservato. Un bambino che sognava di scrivere, di raccontare la vita.
Dove vivi e cosa fai nella vita?
Vivo a Pozzallo la città che ha dato i natali al Sindaco Santo, Giorgio La Pira Sindaco di Firenze e cittadino del mondo.
Con la mia Sposa abbiamo messo al mondo due splendidi ragazzi (due monellini) Mattia Karol 17 anni e Nora 13 anni.
Ora vivo ad Helsinki per lavoro, la città di Kaleva.
Già Consigliere comunale e Assessore alle problematiche giovanili, turismo spettacolo e cultura a Pozzallo.
Hai pubblicato con diverse realtà editoriali, com'è stato il rapporto con ognuno di loro?
Si, ho pubblicato con diverse realtà editoriali.
Dicono con successo.
Fra recensioni e critici d 'arte.
Ma io scrivo perché sto bene con me stesso aldilà del successo.
L'Anima della Trinacria, un dipinto del Caravaggio la "Natività" ritrovata e restaurata. Matrioska Sicilia un viaggio di un emigrato che torna e ritorna nella sua terra, nella sua isola.
Un racconto, Isola nell'isola, che il regista Claudio Bondi'(allievo di Rossellini) ha scritto una sceneggiatura cinematografica.
Come ti sei avvicinato alla scrittura? Quando è stato il tuo primo approccio?
Mi sono avvicinato non alla scrittura ma a me stesso nel 2000.
Sentivo dentro di scrivere su fogli bianchi e biro inchiostro blu screziato, era un modo di comunicare con me stesso. Scrivete e sorridere. Cercando di decifrare le vocali, le consonanti come un musicista che decifra ogni singola tonalità.
Da quel momento ti sei reso conto di voler diventare uno scrittore?
Da quel momento mi sono reso conto di essere me stesso e non uno scrittore. Scrivevo il "dentro" e il "fuori", i luoghi, i personaggi, gli ambienti esterni ed interni.
Ho giocato con il mio "Io" (che è la mia scrittura) a volte giocavo a rovescio come nel tennis. Giocando con le parole.
Lasciavo slittare le dita con la biro blu sui fogli, giocandoci come una pianista sugli 88 tasti bianchi e neri di un pianoforte verticale, come un pittore su una tela. A volte immaginavo di scrivere su una tela, altre pitturavo su dei fogli, altre ancora come un archetto sulle corde di uno Stradivari.
Se Gianni adulto si volge al passato per parlare al Gianni piccolo, cosa gli direbbe?
Gianni adulto direbbe al Gianni bambino, siamo due cose diverse ma siamo la stessa cosa come Fernando Pessoa e Bernardo Soares "siamo frammenti, tutto frammenti" diceva Pessoa io aggiungo che Gianni adulto e Gianni piccolo sono, diversi e uguali, eterni effimeri ed effimeri eterni.
Non sono uno scrittore, semmai, uno che scrive, descrive soprattutto nell' ultimo mio libro Cammei Caravaggeschi inventando dialoghi fra Caravaggio e i personaggi delle sue tele.
Dialoghi fra Caravaggio e il Cardinale Scipione Borghese, fra Caravaggio e gli ultimi umanizzando il Divino. "anche se i miei romanzi sono stati recensiti da quotidiani nazionali (La Repubblica, l'Arena di Verona) menzioni a Premi letterari "Salvatore Quasimodo " e Premio della Critica a Gallipoli.
