Buon Pomeriggio a tutti e benvenuti in una nuova intervista che riguarda la presentazione dell'opera dell'autrice
Ilaria Vecchietti "Libertà Figlia del Diavolo"
Se siamo pronte! Iniziamo!
Per descrivere il tuo libro ti sei servita di un finale circolare o il tuo libro entra subito in
medias res?
Buongiorno a tutti e grazie anche per questa intervista.
In “La Libertà figlia del Diavolo” si entra in un certo modo subito nel vivo e nei pensieri
della protagonista (anche perché è narrato in prima persona proprio dal punto di vista della
protagonista). La ritroviamo tormentata da dubbi e paure riguardo a un’imminente battaglia
che deve affrontare, così ripercorre tutti gli avvenimenti che l’hanno portata al quel
giorno… per poi avviarsi al suo finale.
Un libro dal sapore divino con battaglie tra immortali e mortali. A cosa ti sei ispirata?
Adoro la mitologia, specialmente quella greca, così non potevo non scrivere un libro
usando divinità e mostri presenti nei miti. Quindi mi sono ispirata a tutto ciò che conosco
della mitologia greca, e il punto di partenza è stato dare un nuovo aspetto a Ade, Dio della
morte e dell’Oltretomba.
In genere questa divinità, nei romanzi e nei film, è quasi sempre l’antagonista, invece i
buoni sono Zeus e Poseidone; io ho voluto ribaltare le posizioni.
Come hai costruito il personaggio: la figlia della morte?
A Ade le Moire profetizzano l’arrivo di questa figlia della morte… e ho cercato di ricreare
un’eroina “quasi” perfetta. Un’adolescente e poi giovane donna dal sangue divino, ma con
le paure dei mortali, in bilico tra le emozioni e la ragione, e soprattutto con l’enorme
responsabilità di guidare un esercito contro divinità immortali e onnipotenti per salvare il
mondo.
Ella riporterà la libertà sulla terra? Cosa intendi per libertà?
Nel mio romanzo ho concepito la storia come se le divinità dell’Olimpo avessero preso
possesso dell’intero mondo. Rimanendo nell’ombra, ma manipolando il volere dei mortali
al loro scopo. Così i mortali non conoscono la loro esistenza, credono di vivere in libertà,
ma in verità sono schiavi.
Cos'è la profezia di Moire?
Per chi non lo sapesse, nella mitologia greca le Moire erano la personificazione del
destino di ogni creatura, immortale o mortale che sia.
Nella mia storia Ade sa che con il suo esercito non potrà sconfiggere i malvagi fratelli, così
si reca dalle Moire per scoprire il futuro e capire come muoversi.
Ma badate, le Moire non sono gentili! Ade dovrà superare un’ardua prova.
Per scrivere il tuo libro, hai ricercato gli argomenti riguardanti la mitologia?
Come detto, amo la mitologia, conosco molti miti, creature, semidei, quindi non ho dovuto
fare molte ricerche in proposito.
Quando parli di Apocalisse, intendi quella che ognuno di noi ha studiato in religione?
Non mi riferisco all’Apocalisse presente nella Bibbia.
Nella storia non sono presenti solo riferimenti alla mitologia greca, ma ad esempio anche a
quella nordica… e in proposito esiste una sorta di “Apocalisse” anche nei loro miti, che
prende il nome di Ragnarǫk, magari lo avete già sentito nominare. Comunque annuncia
proprio la fine delle divinità nordiche e del loro mondo.
A questo ho intrecciato anche la profezia Maya del 2012… la guerra che avevo in mente
tra le divinità… e voilà la mia Apocalisse!
Anche perché con la guerra tra le divinità il mondo sarà molto sconvolto.
Quanto tempo hai impiegato per scrivere questa narrazione?
Diciamo tra scriverlo, rileggerlo e correggerlo: un anno.
Che ambientazioni hai usato?
Ci sono molte ambientazioni diverse nella mia storia. Alcune inventate con la cima
dell’Olimpo o una particolare zona nel Sahara, tutto per adattare le vicende.
Altre invece ho fatto delle ricerche come ad esempio per la Basilica di San Pietro in
Vaticano o la spiaggia Bondi Beach di Sidney.
Grazie a Ilaria per averci fatto entrare nel vivo anche del suo libro, noi ci vediamo alla prossima intervista e non dimenticate di visitare il festival online con il link in sovra impressione!
Fonte notizia
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