Buon pomeriggio a tutti!
Oggi presenteremo il libro di Margherita Bonfilio, "Il Vaso di Pandora"
Margherita, mettiamoci comode e presentiamo il tuo libro!
Il vaso di Pandora, perché hai pensato ad un titolo così orientale per la tua silloge?
Mah, ti direi che un giorno guardando con un po' più di attenzione la mensola del soggiorno della casa al mare dei miei genitori ho riscoperto un vasetto greco acquistato durante il viaggio di nozze. Ho immaginato che esso potesse custodire al suo interno ricordi, sensazioni, profumi, colori, gioie e dolori della mia vita. Dovevo aprirlo e lasciar fluire l'energia che esso custodiva gelosamente da tanto tempo per restituirla all'universo permettendo a me e all'umanità di affrontare con gioia e determinazione il nuovo giorno.
Che significato attribuisci i temi usati nella tua silloge? L' amore, i mali del mondo?
Sono i temi della vita, quella vita che amo come la cosa più preziosa del mondo. La vita che va accolta con le sue gioie, i suoi crucci, le sue difficoltà, le sue ansie, le sue paure, le sue soddisfazioni, le sue delusioni. Sono temi ricorrenti che fanno parte della vita di ciascuno e come tali permettono di raggiungere una simbiosi con l'autrice che si mette a nudo attraverso i suoi scritti.
C'è un protagonista nelle tue poesie?
I protagonisti sono più di uno. Certamente ci sono io, Margherita. Margherita che ama, soffre, gioisce, si stupisce, si arrabbia, urla la sua voglia di esistere, Margherita che sa aspettare, capire, comprendere ma anche scuotere le coscienze. E poi vi sono tutti gli altri, quelli che abitano il suo mondo. Madre, padre, figlia, "amanti", amati, naufraghi, donne sopraffatte, oggetti che si animano e si raccontano. Nel vaso si Pandora c'è veramente di tutto.
È da maneggiare con cura e aprire lentamente!
Quale metodo accademico hai usato per le tue poesie?
Ho letto e leggo tanto, c'è sempre da imparare, soprattutto dai poeti maggiori ma anche da illustri contemporanei. Poi però ho elaborato un mio modo di esprimere attraverso le parole il groviglio di pensieri, l'intensità di emozioni, la cruda realtà che viviamo piuttosto che la bellezza e il fascino di un paesaggio. Necessario questo passaggio per essere riconoscibile, inconfondibile nel grande mondo poetico. Potrei riconoscermi in più metodi accademici come estimatore di grandi nomi, ma preferisco che siano gli altri ad esprimersi individuando nella mia scrittura dei segnali che lasciano intravedere metodi accademici di riferimento.
Cosa auspichi nel lettore al termine della lettura?
Che si riesca a creare una forte empatia. Il lettore deve sentirsi protagonista, unico destinatario delle parole, delle emozioni e del messaggio intrinseco in esse.
Grazie mille a Margherita per questa presentazione, noi ci vediamo al prossimo appuntamento con un altro libro della Bonfilio.
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