Buon pomeriggio a tutti e benvenuti nell'intervista all'opera della Trilogia dell'autrice Maria Balzano.
In quest'articolo parleremo della Trilogia "Il Fuoco Blu"
Maria, se siamo pronte, iniziamo la presentazione di questo Fantasy avvincente!
Maria, ti abbiamo lasciato con il romance e ci troviamo a presentare un
genere molto particolare, il fantasy. La trilogia de' "Il Fuoco blu"
Ragazzi con poteri magici, raccontaci come hai concepito questo libro.
Dov'eri?
Lo ricordo come se fosse ieri. Era l’estate che precedeva l’inizio della
terza media, e come spesso accadeva aspettavo la cena davanti al
computer, ma quel pomeriggio al posto di far partire “The Sims”, e
creare vite con il mio videogioco preferito, ho cominciato con la scrittura
a dare vita ai personaggi che già da tempo erano presenti nella mia
mente. Come avevo detto nell’intervista precedente, mi pare, io non
creo per scrivere, ma scrivo ciò che nasce anche inconsapevolmente
nella mia testa.
Un mondo che si trova nella fantasia di una persona, come hai costruito
l'aspetto psicologico del personaggio?
I personaggi sono un’altra cosa che non creo prima di scrivere, in più il
primo libro de “il Fuoco Blu” è nato parola dopo parola, senza una
trama scritta in precedenza. Per questo i personaggi che immaginavo
mostravano tutte le loro caratteristiche e personalità quando li facevo
entrare in scena. Faccio un esempio: la protagonista ha appena preso
una camera in un albergo in cui alloggiano tutti gli studenti provenienti
da altre città, normali o fantastiche che siano.
Si scontra con un ragazzo che cade e si gratta la nuca come se fosse
imbarazzato, ed ecco che nella mia testa si è delineato meglio Piter, sia
nell’aspetto fisico che psicologico, oltre che il suo passato e presente.
No, non il futuro, perché quello l’ho creato avanzando con le pagine.
Trama intrecciata e articolata, quanto tempo hai impiegato nello
scrivere la narrazione?
Tanto. Troppo. Sia perché durante la scrittura ho dovuto fare una lunga
pausa a causa di un incidente, sia perché in seguito ci è voluto un po’
per capire che ciò che avevo iniziato non era la solita storiella che
scrivevo sui quaderni fin da bambina. Ho passato anni ed anni a
rileggerlo e correggerlo, e anche a modificare passaggi della trama,
pure dopo aver scritto i libri successivi, ed è passato così tanto tempo
che mi sono affezionata terribilmente ai personaggi. Ho perfino paura di
arrivare alla fine dell’ultimo libro della saga per salutarli.
Quant'è stato complicato scrivere l'ambientazione del fantasy?
Per me scrivere un ambiente fantasy è più facile che scrivere di un
ambiente reale, dove devo stare attenta a rispettare ogni via, angolo o
edificio esistente. Nei fantasy ciò che adoro è il non avere limiti: tutto ciò
che creo può passare su carta. Basta solo dargli un filo logico.
La magia, argomento sconosciuto, come si fa a scrivere di qualcosa
che per molti è ancora sconosciuto?
Per me, come appunto ho detto prima, basta solo dare alle creazioni un
filo logico. Infatti i personaggi frequentano corsi di magia perché in
questo spiego ciò che non capiscono i protagonisti, ma anche ciò che
vorrei io spiegare al lettore. Mi spiego meglio: ciò che non mi piace e
che cerco di evitare di fare, è far credere che ho inventato qualcosa
solo per “tappare un buco”. Io sì, ho iniziato a scrivere senza una
trama, ma a tutto ciò che scrivevo cercavo di dare una logica, anche se
fantastica, in modo da riuscire a dare un senso agli eventi dei libri
successivi.
Hai dovuto dilungarti fino a creare una trilogia, hai avuto difficoltà nel
capire come dover terminare il romanzo?
No, la vera difficoltà non era come terminare un romanzo, ma
terminarlo e basta! Il mio affezionarmi troppo ai luoghi, personaggi ed
eventi porta a questo, al non voler terminare una storia.
I finali aperti, poi, sono il mio forte, per questo in una trilogia o in un una
saga di più libri non ho affatto problemi!
Noto a tutti della tua biografia, quanto c'è di te in questo Fantasy?
Se parliamo dei personaggi, ognuno di loro ha qualcosa di me. Devo
spiegare che la serie spazia in un grande arco temporale, quindi i
personaggi crescono e cambiano, e questo lungo arco temporale l’ho
scritto in non pochi anni, per questo c’è una piccola parte di ogni
personaggio che mi rispecchia in diversi anni della mia vita: Diana
presente alle prime pagine ha quella timidezza tipica di alcuni teenager,
e che avevo anch’io quando ho iniziato a scrivere il libro; Chiara ha la
testa dura e vuole sempre avere ragione, e non posso negare che
anche se cerco tutt’oggi di nasconderlo, è un dettaglio che fa parte di
me; Samantha è una ragazza amichevole che riesce facilmente a
stringere amicizie, come cercavo di fare anch’io quando ho superato
l’età della timidezza; Tom, anche se per i suoi motivi, ha scatti d’ira, e
anch’io se mi arrabbio divento un vulcano in piena eruzione; Ted,
invece… eh, di lui c’è da dire troppo, in realtà, non posso soffermarmi
ad un dettaglio o racconterei tutta la storia.
Grazie Maria, sempre molto esaustiva!
Noi vi diamo appuntamento al prossimo incontro con l'autrice!
Non dimenticatevi di farvi un giro tra gli stand virtuali del Festival, il link in sopra- impressione!