There is not planet B. Uno slogan diventato in poco tempo una sorta di inno alla sensibilizzazione di massa. Dal punto di vista creativo e comunicativo è semplice e diretto, funziona ovunque e soprattutto induce alla riflessione. Ha funzionato anche con noi. Siamo parte integrante dell’unico “planet A” al momento disponibile, corriamo nel flusso controcorrente a favore dell’economia circolare e, in questo ambito, la location più idonea per il nostro primo photoshooting non poteva che essere uno dei manufatti architettonici appartenenti all’archeologia industriale.
Nell’alveo dei luoghi comuni, effettivamente questo mondo non è poi così grande e, per la comunità dei fagocitatori di arte e di creatività, rappresenta una sorta di colorato sūq, in cui prima o poi ci si incontra tutti. Già ammiratori delle sue opere, le strade di Pope Joan hanno incrociato quelle di Julien Malland aka SETH e lo hanno fatto all’interno di uno dei più famosi siti industriali italiani, l’ex saponificio Mira Lanza.
I più boomer di noi ricorderanno bene la grande fama del brand Mira Lanza nell’ambito dei prodotti per la pulizia e l’igiene. Purtroppo, oggi questo nome è il protagonista assoluto dell’ennesimo calvario edilizio e urbanistico, i cui carnefici principali sono amministrazioni inette, giunte inefficienti e assessorati fantasma, che nel corso degli anni hanno perpetrato una sorta di ingiustificato martirio fatto di progetti mai realizzati e iniziative di riqualifica dissolte tra le pieghe del tempo. La struttura era stata posta al centro di un vasto progetto di riqualifica di una delle zone più popolose e commerciali di Roma. Ma dove non arrivano i politicanti ecco che giungono gli artisti, soprattutto gli street artist: irriverenti, peccaminosi, colorati che spesso, con mezzi da pochi euro, ridonano dignità a quei manufatti denudati della propria gloria.
Una delle magie dell’arte e del saper creare è quella di portare luce dove l’oscurità tutto avvolge. Gli schizzi, i pennelli e i colori spray di SETH non solo hanno illuminato le pareti ormai ammalorate di questa ex fabbrica, ma l’hanno persino trasformata in un museo. Il degrado in cui è stata immersa per tanti anni, fatto di spaccio di droga e occupazioni abusive, è stato trasformato in una sorta di forza vitale che in poco tempo ha sollecitato l’interesse di molte menti illuminate in giro per il mondo. Grazie alle potenti opere di SETH e alla sua installazione "Range ta chambre", l’ex fabbrica Mira Lanza è oggi connotata come M.A.G.R. (Museo Abusivo Gestito dai Rom), perché l’occupazione abusiva degli spazi è stata anch’essa trasformata in un servizio di “gestione” finalizzato alla protezione delle opere presenti.
Il rapporto tra Pope Joan e il M.A.G.R. è nato in modo quasi spontaneo, un’unione di intenti, di pensieri e di attività che hanno trovato un concettuale allineamento nel segno del recupero e della rinascita. L’inserimento nelle trame del tessuto urbano è intrinsecamente presente tanto nell’architettura quanto nella moda, due contesti in cui le persone hanno la possibilità di esprimersi e di essere portatori di un messaggio. Nell’ottica del “there is no planet B”, Pope Joan attraverso i suoi capi rafforza l’idea di un naturale e necessario upcycling del modo di concepire e percepire la moda. Riuso, recupero e trasformazione non sono più solo filosofia ma stile di vita, non più solo astrazione progettuale, ma rigenerazione formale finalizzata alla salvaguardia dell’ambiente in cui muoversi, operare e vivere.
Per conoscere tutte le collezioni upcycling di Pope Joan è possibile visitare: www.popejoanlab.com
About Pope Joan
Pope Joan è un nuovo brand della moda italiana dedicato interamente all’upcycling che realizza le proprie collezioni trasformando capi vintage in capi unici e creazioni esclusive, no gender, rigorosamente realizzate a mano. Gli abiti vintage vengono selezionati dai migliori fornitori d’Europa, lavati e disinfettati. Le collezioni vengono sviluppate attorno ai concetti di “fusion & reborning” e tutti i processi sono a bassissimo impatto ambientale. Pope Joan è un brand focalizzato su un reale cambio di direzione, dove il desiderio di possedere e acquistare nuovi prodotti punta verso scelte consapevoli e responsabili come il riuso. La PJ “Vission” (vision+mission) vuole contribuire al rinnovamento dell'industria della moda, rivoluzionando il modo in cui i suoi prodotti vengono concepiti, realizzati e successivamente utilizzati. Pope Joan nasce come icona dello slow fashion e della moda sostenibile: un passo decisivo verso un nuovo modo di concepire il rapporto tra la persona e ciò che decide di acquistare. Avverte la necessità di rivedere i processi alla base dell'industria dell'abbigliamento, uno dei settori meno sostenibili al mondo.
Pope Joan non è stagionalità, genere, etichetta o fast fashion. Pope Joan è soprattutto community, perché dà voce al desiderio di ciascuno di sentirsi libero di esprimersi attraverso la propria immagine e il proprio corpo. Vuole essere diario del cambiamento, album fotografico della trasformazione.
Media Contacts
Alessia Tosco Public Relations & Media Manager pr@popejoanlab.com +39 349 088 30 89
www.popejoanlab.com
Instagram: @popejoanlab
YouTube: Pope Joan