Settembre è il biglietto da visita dei Nadyrv, trio indie pop made in Milano che si presenta con un pezzo riflessivo e sognante. Centrale nel testo è il concetto del tempo che passa con il mese che porta il titolo visto come uno spartiacque tra un futuro da scrivere e un passato da lasciare alle spalle. Settembre rappresenta per molti il vero inizio dell'anno con l'incombenza di ritrovarsi di fronte a nuove esperienze di vita. C'è chi cambia casa, città, colleghi, chi inizia un nuovo percorso di studi e l'estate è presto un lontano ricordo intriso di nostalgia. La leggerezza della bella stagione con i suoi rapporti frivoli lascia spazio al peso di un quotidiano con abitudini da ricostruire.
Il brano nasce dall'interrogarsi su un rapporto di amicizia nato durante l'adolescenza che si sta sgretolando. Le persone crescono, le relazioni si evolvono e certe dinamiche cambiano. Con l'inserimento di oggetti e immagini di tutti i giorni, la band crea un immaginario visivo, rappresentato dalla copertina con un monolocale inscatolato, dove abita un laureato in medicina che non è in grado di trovare una diagnosi per ricucire il legame in questione. La tensione si scioglie nel mantra finale che assume la rassicurante forma della ninna nanna con un omaggio al libro Ti prendo e ti porto via di Niccolò Ammaniti, con la passione per la lettura che era uno dei pochi punti di contatto tra i due amici, e con la speranza che la nebbia si dissolverà un giorno, forse quando a 60 anni i progetti di entrambi si saranno realizzati.
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