La 50.a Marcialonga impenna e il finale sarà ancora più entusiasmante. Ciò che accadrà domenica 29 gennaio sulla nuova e affascinante salita finale della ski-marathon tra le Valli di Fiemme e Fassa nessuno lo sa, nemmeno gli spiriti delle ‘Strie’, le streghe che aleggiano sul “Mur de la Stria”.
La storica salita di Cascata è il punto ‘clou’ dove posizionarsi per vedere le ultime azioni e dove da sempre nonni e zii accompagnano i bambini per far vivere loro l’atmosfera vera di Marcialonga. Qui si sono consumate le battaglie più epiche e le fughe decisive per arrivare a tagliare il traguardo in Viale Mendini a Cavalese. Ma nel 2023 la salita di Cascata si farà più breve: dai 2260m delle edizioni precedenti si accorcerà ora a 1678m, aumenteranno il dislivello (da 146m a 148m), la pendenza media (dal 6.50% all’8.80%) e infine la pendenza massima (dal 14.2% al 20%). In double poling si affronteranno i tornanti a spinta, e in corrispondenza degli ultimi due tornanti si devierà per la misteriosa erta del ‘Mur de la Stria”. Se fino alla scorsa stagione la gara poteva concludersi benissimo al fotofinish grazie alla leggera discesa sul finale, ora le ultime spinte in salita saranno quelle determinanti per guadagnarsi la gloria davanti alla piazza di Cavalese.
La Marcialonga è sempre un grande palcoscenico per sciatori di tutto il mondo. A fine settembre il Team Ragde Charge, in occasione del raduno estivo a Passo Lavazè, ha testato la nuova salita sugli skiroll. La squadra era capitanata dal mitico Anders Aukland, due volte vincitore della Marcialonga nel 2004 e nel 2008, secondo nel 2012 e nel 2015 e terzo nel 2013. A cinquant’anni appena compiuti, Aukland non ha mai smesso di allenarsi perché la passione per lo sci di fondo e la voglia di riaffermarsi nelle gare di Pro Tour sono ancora ben vive: “La Marcialonga e la Vasaloppet sono i nostri due obiettivi principali. L’ultima parte della Marcialonga è sempre stata spettacolare e quest’anno sarà ancora meglio, credo che nello sprint finale ci saranno molte più possibilità rispetto a prima. Penso che la nuova versione sia più difficile, anche se più corta”. Per onorare la sua lunga carriera, Marcialonga ha deciso di regalare al campione norvegese il pettorale 72 a vita, numero che rappresenta il suo anno di nascita.
I norvegesi Andreas Nygaard e Johan Hoel hanno definito la nuova salita più ‘fair’ e più corretta verso gli atleti: “La salita è molto dura, mi piace anche se è difficile e ripida – ha commentato il vincitore della mitica Vasaloppet, Nygaard-, mi piace soprattutto perché è più giusta verso gli atleti, ancora di più rispetto al passato perché prima gli ultimi 200 metri potevano essere un po’ ingannevoli. Preferisco questo nuovo finale perché vincerà sicuramente il più forte”, mentre Hoel ha ribadito: “Il tratto finale forse è ancora più giusto perché l’atleta più forte potrebbe essere terzo, quarto o quinto e comunque riuscire a vincere negli ultimi metri. E a noi atleti piace questa cosa”. Oskar Kardin ha sottolineato invece la grande bellezza del territorio: “È davvero bello passare tra i paesi delle Valli di Fassa e Fiemme, l’atmosfera è sempre meravigliosa. Penso che la nuova salita sia molto interessante, mi piacciono molto gli ultimi 200 metri prima del traguardo. La Marcialonga è fantastica, sono stato sul podio ma voglio provare a vincerla”. Grande entusiasmo anche per la svedese Jenny Larsson: “La salita ci piace, è interessante. Diventa più semplice sorpassare gli altri atleti nello sprint finale e quindi ci sono più possibilità di vincere. Ovviamente gareggeremo in double poling, ormai lo facciamo da diversi anni e sempre più donne migliorano in questa tecnica, la competizione è più difficile ogni anno quindi vedremo come andrà”.
La 50.a Marcialonga ha già alzato l’asticella, ora tocca agli atleti metterci del loro e danzare accanto alle Strie del “Mur” le quali saranno le tifose numero uno di questa speciale edizione.
Info: www.marcialonga.it
Fonte notizia
www.newspower.it Marcialonga_ita.htm