ROMA 17 SETT 2022 - «Una emergenza con pochi precedenti, una situazione vergognosa, che oggi si presenta a Cagliari, ma che va raccontata alla collettività di tutta Italia, da Nord e Sud, perché è solo l'ultimo, in ordine di tempo, dei tristi teatri che viviamo ahimè anche in altre regioni d'Italia, e che meritano una ribalta nazionale attraverso le cronache dei nostri giornali.
Quanto sta accadendo in Sardegna, all’ospedale Brotzu di Cagliari, da mesi, non è affatto degno di un Paese civile.
Infermieri vessati da turni massacranti, vittime di una voragine di personale che, così come in tutta Italia, porta questa professione a finire dritta nelle tenebre della mediocrità, e non è una esagerazione, con colleghi che lamentano continui demansionamenti e costretti a finire addirittura in tribunale, ma soprattutto, udite udite, che denunciano migliaia di ore di straordinari non pagate dall’azienda sanitaria locale».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«La situazione locale, di una gravità estrema, come ci testimoniano i video e le immagini che ci sono giunti da parte dei nostri referenti locali, è esplosa, legittimamente, ieri mattina, nell’annunciato sciopero degli infermieri e delle ostetriche, accompagnato da una manifestazione di protesta che, una delegazione del nostro sindacato, ha messo in atto davanti alla sede dell’ospedale cagliaritano, con tanto di megafoni e bandiere.
Sì signori, stiamo parlando proprio del Brotzu, con le sue eccellenze infermieristiche, con il suo reparto di trapianti tra i più apprezzati d’Europa, con la sua cardiochirurgia, con un servizio di eliambulanza tra i più funzionanti, attraverso il quale arrivano pazienti in gravi condizioni da tutta la Regione e non solo, e che quindi dovrebbe essere visto con occhio di riguardo dagli organismi di governo regionale, e per tanto il suo personale dovrebbe essere valorizzato come merita.
La realtà, amara come non mai, racconta invece di decine e decine di dimissioni volontarie di colleghi infermieri che rinunciano addirittura a contratti a tempo indeterminato, pur di intravedere la via di uscita per quello che, dal sogno di una professione ricercata, voluta, ambita, si trasforma in un incubo, in un tunnel dell’orrore, dove i mostri, i demoni, sono ahimè rappresentati, da una politica, nazionale o locale, a seconda dei casi, che ci volta ancora una volta le spalle.
Non possiamo lasciare soli i colleghi della Sardegna, mai come in questo momento ci sentiamo tutti al loro fianco. E in tempi di campagna elettorale, qualcuno, nella stanza dei bottoni, deve rimboccarsi le maniche.
Fari puntati dunque, su quanto sta accadendo a Cagliari in questi giorni, perché la sanità italiana cresca con il personale qualificato che abbiamo dentro casa, e per garantire ai nostri cittadini servizi sempre più efficienti», chiosa De Palma.