Cambiamento è la parola d’ordine che si nasconde dietro al numero 50, un numero amico per il comitato Marcialonga, alle prese con la 50.a edizione della granfondo in programma il 28-29 gennaio 2023.
Cambiano i tempi, le situazioni, i modi di pensare, i personaggi, ma ciò che non passa mai di moda è la voglia di crescere e di migliorare per alzare l’asticella e le aspettative riguardo alla ski-marathon tra le più ambite in Italia e nel resto del mondo.
Marcialonga, “The number fifty edition” è ciò che si legge sotto il nuovo logo 2023 creato appositamente per l’importante traguardo, raggiunto grazie al contributo di migliaia di anime, volontari, istituzioni e associazioni racchiuse nelle Valli di Fiemme e Fassa, in Trentino.
Pare sia passato un secolo da quando nel lontano ’71 si sciava ancora con l’attrezzatura in legno e i bastoncini costruiti con canne di bambù. Oltre 1000 fondisti al via nella prima edizione, 6000 partenti due anni dopo, fino a superare quota 7000 nelle edizioni più recenti. Molti i campioni che hanno firmato l’albo d’oro, da Ulrico Kostner, vincitore della prima edizione nel 1971, fino ad arrivare a Ermil Vokuev sul gradino più alto nel 2022. Fra i maschi, Maurilio De Zolt (1986, 1987, 1991, 1992) e il norvegese Jørgen Aukland (2003, 2006, 2012, 2013) risultano i più vincenti con quattro vittorie a testa, seguono con tre vittorie Tord Asle Gjerdalen (2015, 2016, 2017), Jerry Ahrlin (2007, 2009, 2011), Michail Botvinov (1993, 1997, 1998) e J. Jesus Gutierrez (1999, 2001, 2002), mentre hanno centrato due successi Ulrico Kostner (1971, 1978), Johann Muhlegg (1994, 1999) e Anders Aukland (2004, 2008). Restando in tema “Fifty”, proprio il norvegese Anders Aukland, salito 5 volte sul podio (oltre alle due vittorie è giunto 2° nel 2012 e nel 2015 e terzo nel 2013), soffierà su ben 50 candeline il prossimo 12 settembre.
In campo femminile la leggendaria Maria Bonaldi Canins, campionessa multi sport di sci, ciclismo su strada e mtb, ha messo a segno ben 10 vittorie di fila (dal 1979 al 1988), battendo così ogni record. Si ferma a cinque vittorie Guidina Dal Sasso (1991, 1996, 1997, 1998, 1999), mentre ne conquista tre Britta Johansson Norgren (2016, 2018, 2019). Infine si sono portate a casa due vittorie Tatiana Bondareva (1992, 1993), Cristina Paluselli (2005, 2006), Hilde G. Pedersen (2007, 2009), Jenny Hansson (2008, 2010), Seraina Boner (2011, 2013) e Kateřina Smutná (2015, 2017).
Guardando al prossimo futuro, gli appassionati e irriducibili “senatori” Costantino Costantin, Odillo Piotti, Luigi Delvai e Fabio Lunelli si apprestano a ricevere con grande orgoglio l’attestato delle 50 edizioni portate a termine. L’anno scorso invece un emozionato Angelo Corradini, presidente del comitato, riceveva dalla Provincia di Trento un importante riconoscimento: l’Aquila di San Venceslao, l’onorificenza maggiore che Marcialonga ha conseguito nei suoi 50 anni per aver dato continuità ad una manifestazione sportiva di successo internazionale e di prestigio per il Trentino. Un successo condiviso con la gente del posto e i volontari, i quali non vedono l’ora di accogliere i fondisti di ogni parte del mondo e di ogni età.
È ancora presto per parlare di sci e di neve, ma in molti non hanno perso un secondo per iscriversi alla 50.a Marcialonga. Fatiche, gioie ed emozioni saranno concentrate sulla nuova salita finale del “Mur de la Stria”, una chicca che il comitato ha riservato per rendere ancora più pungente il tratto che porta al traguardo di Cavalese. Saranno 583 metri con pendenza media del 9.90%, ma con punti addirittura fino al 20%. Se per i ciclisti il “Mur de Huy” in Belgio è la sfida impossibile, il “Mur de la Stria” lo sarà per tanti marcialonghisti. Molti si daranno appuntamento proprio lì, dove si decideranno le medaglie più preziose. Le novità in casa Marcialonga sono all’ordine del giorno, questo è solo l’inizio!
Info: www.marcialonga.it
Fonte notizia
www.newspower.it Marcialonga_ita.htm