ROMA 1 LUG 2022 - «Lo scottante e quanto mai attuale argomento delle violenze ai danni degli operatori sanitari, che si arricchisce, quasi ogni giorno, di nuovi e scabrosi fatti di cronaca, deve richiamarci, più che mai, a nuove accurate riflessioni.
Siamo, purtroppo, di fronte ad un odioso fenomeno, che presenta ormai numeri schiaccianti, che raccontano di un costante e quotidiano peggioramento: un vero inferno, un incubo nel quale gli infermieri sono, quasi sempre, i malcapitati protagonisti, tra calci, pugni e minacce.
Fin ora, da parte della politica, le soluzioni fin qui proposte per arginare il drammatico fenomeno, ci appaiono decisamente non risolutive rispetto a quello che rappresenta, di certo, un “mare in tempesta”, in cui tutti, nessuno escluso, ci troviamo ad annaspare.
Quando un infermiere viene colpito al volto, senza pietà, durante l’esercizio delle proprie funzioni, in quella che dovrebbe essere la sacralità di un pronto soccorso adibito, solo e diciamo solo, a salvare vite umane, e quando, più che mai tutto questo accade ad una donna, ad una nostra collega, che subisce spintoni, sberle e graffi, nonché minacce all’insegna di inspiegabile rabbia, e sempre più spesso gratuita volgarità, non possiamo che reagire chiedendo, come facciamo da anni, soluzioni in grado di estirpare alla radice, quello che continua a essere un vero e proprio cancro, che da tempo ci affligge, e che purtroppo continua a crescere sotto i nostri occhi».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Qui le cure palliative non servono, tantomeno progetti che rischiano di palesarsi come effimeri, qualunque sia la fonte.
Non solo essi rischiano di essere inutili, ma rischiano addirittura di diventare controproducenti. Per come la vediamo noi, che veniamo chiamati ad accompagnare i colleghi aggrediti fino alle aule dei tribunali per difendere il loro sacrosanto diritto ad un lavoro scevro da vessazioni come quelle di cui parliamo, questa escalation si ferma solo con un intervento radicale e drastico.
Occorrono, lo diciamo da anni nelle nostre campagne stampa e nelle nostre manifestazioni di piazza, strumenti preventivi e, prioritariamente, presidi fissi per il contrasto dell'inqualificabile fenomeno della violenza ai danni degli operatori sanitari.
Ci riferiamo al ripristino indispensabile della presenza delle forze dell’ordine, almeno in tutti quegli ospedali italiani che coprono un considerevole bacino di utenza.
Occorrono soggetti qualificati, in grado di intervenire nell’esatto momento in cui si verifica il bisogno, nello stesso momento in cui un paziente o un parente comincia a dare in escandescenza.
Insomma, parliamo, in particolare, di quei frangenti prodromici, in cui la persona “fuori controllo”, prima di passare all’aggressione fisica, comincia a inveire verbalmente contro gli infermieri e comincia ad agitarsi magari nella zona triage di un pronto soccorso.
E’ in questo momento che è necessario, più che mai, chiedere alla politica che i nostri operatori sanitari "vengano protetti concretamente", e tutelati sul proprio luogo di lavoro.
E poi, continua De Palma, è necessario agire, una volta per tutte, sulla leva della comunicazione di massa, per rimuovere ogni pregiudizio, e presentare finalmente, nella maniera migliore alla collettività, quella che è la figura dell’infermiere nell’esercizio delle proprie funzioni: l'infermiere, nell'esercizio della propria professione e per quanto di specifica competenza, si pone come garante della salute verso il cittadino, qualsiasi aggressione a suo danno è sempre un'aggressione all'integrità dell'intero sistema.
Riteniamo che, rispetto alla gravità di una situazione che ogni giorno, nelle corsie degli ospedali, ci vede letteralmente soccombere, sotto i colpi delle vili e imprevedibili aggressioni di soggetti fuori controllo, fin qui davvero poco è stato fatto.
La realtà si arricchisce ogni giorno di nuovi episodi che testimoniano l’aggravarsi della situazione.
Si guardi, ad esempio, a ciò che è accaduto pochi giorni fa, quando al Galliera di Genova, addirittura una baby gang di minorenni ha picchiato senza pietà alcuni operatori sanitari nell’ordinario caos estivo dei nostri pronto soccorsi.
Oppure non si dimentichino i rischi che corrono i nostri infermieri soccorritori del 118, come avvenuto a Palermo, appena qualche giorno fa, quando dopo un omicidio legato alla criminalità, la folla inferocita ha pensato bene di scaricare la sua rabbia su professionisti che erano giunti sul posto, purtroppo troppo tardi, per provare a salvare una vita umana.
Come possiamo continuare a tollerare tutto questo? Come possiamo continuare a non comprendere che servono presidi fissi, di pubblica sicurezza, nei principali nosocomi Italiani, se desideriamo davvero risolvere tale odioso problema?
In tal senso, e con questo obiettivo prioritario, Nursing Up continuerà il proprio pressing sulle forze politiche di ogni schieramento e colore», conclude De Palma.