Parlare di persone appena defunte non è mai semplice poiché l’argomento è piuttosto delicato. Purtroppo nella vita bisogna accettare che, a un certo punto, una persona cara venga a mancare.
Ogni religione esistente nel mondo onora i propri cari in modo diverso. Quella cattolica prevede che la salma venga posta all’interno di una bara, la quale permette il trasporto e la contemplazione della salma.
Per quanto riguarda il funerale nel suo complesso, non c’è dubbio che la bara rappresenta la voce più costosa. Ma qual è la differenza tra bare e casse da morto? Non sono la medesima cosa? Assolutamente no.
Differenza tra bara e cassa da morto
A livello estetico, una bara presenta forma ottagonale, la parte delle spalle è più larga, mentre quella verso i piedi è più stretta. Invece la cassa da morto presenta la classica forma rettangolare.
Entrambe le tipologie vengono costruite con il medesimo materiale, ossia il legno, il quale garantisce una buona conservazione della salma.
Di solito pino e abete sono i due materiali di legno più impiegati, anche se a volte vengono richiesti materiali un po' più pregiati ed eleganti, come il ciliegio e il mogano. Ciò che conta maggiormente è la zincatura che, a prescindere dalla tipologia di legno utilizzato, deve essere assolutamente presente per la sepoltura, munita anche di una valvola di sfogo. A imporlo è la normativa italiana.
Le tipologie di casse da morto
In commercio, le casse da morto si differenziano tra di loro in base alla tipologia di legno, alla lavorazione, al tipo di imbottitura interna (raso o seta), vari dettagli e decori, tipo pizzo e bassorilievi esterni, maniglie, simboli religiosi, ecc.
È ovvio che la scelta della cassa da morto va in base alle preferenze espresse prima di morire dalla persona defunta o dai suoi familiari. Per la cremazione, ad esempio, di solito si opta per la cassa da morto in legno grezzo oppure di bare provviste di copri cassa.
Se in passato la forma di bare e casse da morto era quella standard, adesso si possono trovare forme più ardite, le quali presentano angoli tondeggianti e smussati da personalizzare con decori in feretro.
L’utilizzo dello zinco e i vari prezzi
Perché la normativa italiana impone l’utilizzo dello zinco? Il motivo è semplice: è un metallo in grado di garantire una tenuta ermetica che va a isolare completamente dall’esterno la salma, evitando in questo modo che dalla bara fuoriescano odori di decomposizione e per impedire alla salma di mummificarsi. Inoltre la valvola presente serve a filtrare i gas che escono, evitando che la bara si rompi.
Per quanto riguarda i prezzi, una cassa da morto in abete costa tra le 700 e le 800 euro, ma se si desidera un legno più pregiato, come il rovere, il prezzo può arrivare fino a 5.000 euro.
Naturalmente la scelta della cassa da morto è personale, oltre a essere molto complessa poiché in quei momenti il dolore vince su tutto, anche sulla logica. Ecco perché, quasi sempre, i parenti della persona defunta delegano l’agenzia funebre a occuparsi di tutto.