"Parlare di sostenibilità oggi è diventato un tema obbligatorio": la vision di Alessandro Benetton, intervistato al Festival dell'Economia di Trento.
Alessandro Benetton: la sostenibilità deve avere una visione sempre più olistica rispetto al ruolo dell'impresa
La sostenibilità è un "tema obbligatorio". Lo ha rimarcato Alessandro Benetton, intervenuto lo scorso 5 giugno al Festival dell'Economia di Trento nel corso del panel "L'impatto della sostenibilità sul mondo della finanza e dei mercati". Non rispondere a questo tipo di sfida oggi per un'azienda potrebbe significare non avere futuro: nel sottolinearlo Alessandro Benetton ha ricordato inoltre come "il primo incontro con il concetto di sostenibilità" lo ebbe nei primi anni '90 "grazie ad Al Gore". Il messaggio che da allora gli è rimasto e di cui ha fatto tesoro in questi anni è che "qualcosa, perché funzioni davvero, lo devi rendere conveniente e che questo si sarebbe dovuto fare anche con la sostenibilità, anzi con l'ambiente perché allora si parlava ancora di ecologia": oggi "dalla nostra parte abbiamo una nuova generazione che sente tutto ciò come un cancello di ingresso per il futuro e negli anni scorsi con la mia 21 Invest abbiamo iniziato a trasformare quelli che alcuni consideravano dei costi in opportunità, nella consapevolezza che le aziende che non rispondevano a questi requisiti non avrebbero avuto un futuro".
Alessandro Benetton: i giovani sono una risorsa
Parlando di sostenibilità, Alessandro Benetton ha riproposto anche la teoria dell'economista Michael Porter, da lui totalmente condivisa, sottolineando come il concetto di "shared value" sia stato sposato in Edizione "ormai da 7-8 anni, in tempi non sospetti, proprio perché c'è questa profonda convinzione". La sostenibilità ambientale è un punto di inizio e ci deve essere questa consapevolezza nel mondo dell'impresa. Senza dimenticare i giovani: "In qualche maniera quello che noi facciamo oggi servirà per qualcun altro domani ed è con questa stella polare che dobbiamo guardare alle attività economiche". I giovani per Alessandro Benetton rappresentano una grande risorsa e "devono sapere che anche i grandi hanno avuto insicurezze". È lui stesso ad averlo capito nel corso della sua carriera, di cui ha parlato anche durante l'intervista in occasione della recente pubblicazione di "La Traiettoria", la sua autobiografia: "Le cose più importanti della nostra vita accadono quando si esce da situazioni di comfort: a volte il fallimento o fattori esterni ti costringono a farlo. Nella discontinuità si celano le migliori opportunità, nei momenti più tristi e delicati hai l'occasione di ridisegnare le cose. La discontinuità è sempre un'occasione".