Si sono ufficialmente concluse le audizioni del “Premio Serra – Campi Flegrei” alla vocazione teatrale nella disciplina del monologo, indetto dal Teatro Serra di Napoli (Via Diocleziano 316, adiacente all’Osservatorio Vesuviano).Settantanove i partecipati a questa seconda edizione caratterizzata dall’alto livello dei candidati, proveniente da tutta Italia e dalla significativa presenza di diplomati e studenti delle maggiori scuole e accademie di recitazione del Paese, che ha visto in entrambe le categorie – attrici/attori e autrici/autori – due ex-equo. Gli artisti ammessi alla finale, scelti dalla Giuria Selettiva – composta da Luisa Guarro, Fabiana Fazio, Conni Celotto, Sarah Paone, Pino Carbone, Enrico Basile, Andrea De Gozueta, Nicola Guarino, Mauro Palumbo e Pietro Tammaro – sono: Venanzio Amoroso con il monologo “Il bicchiere nella staffa” di Harold Pinter, Mattia Lauro interprete del testo “Ecuba” tratto dall’Amleto (Atto II – Scena II – trad. C. Garboli) e Giulia Piscitelli che ha rappresentato “Anna” dal Sallinger di Bernard Marie Koltes nella categoria attori e Andrea Martina col racconto “Dall’altra parte” e Maria Teresa Coraci con “Por Marielle”dedicato a Marielle Franco – che Francesca Fedeli, vincitrice del Premio nel 2021, ha scelto di interpretare – in quella autori. Finale doppia per Giovanni Onorato e Angela Dionisia Severino che concorrono in entrambe le sezioni rispettivamente con “Asterione. Se la mia esistenza fosse utile non sai cosa farei” e “Alice nel Paese delle saittelle (cunto fetuso di scesa e risagliuta)”. Menzione Speciale alle attrici Alessia Thomas, Anna Bocchino, Francesca Morgante,Martina Mariotti e Silvia Bazzini e alle opere “5 milioni di minuti” di Riccardo Pisani, “Vasche” di Dino Lopardo, “Giganti e voglia di wurstel” di Samuele Boncompagni, “Destino o scelta” di Francesco Rungi, “Rediviva” di Paola Mazzarelli e “Celeste” Luana Troncanetti. «Nel corso di queste audizioni, abbiamo constatato il fermento dello scenario napoletano e ci siamo resi conto che il Premio è già molto conosciuto sul territorio tanto da attirare artisti provenienti da diverse accademie e da tutta Italia – dice Pietro Tammaro fondatore nel 2016, insieme con Mauro Palumbo, dello spazio teatrale di Fuorigrotta – Allo stesso tempo, la decisione di non porre limiti d’età alla partecipazione, ci ha consentito di incontrare sia ragazzi che persone in età matura e attori amatoriali davvero bravi. Nel complesso rispetto allo scorso anno, il livello si è alzato molto e in finale si vedranno monologhi molto interessanti». L’appuntamento con la serata conclusiva è fissato per lunedì 3 ottobre.
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