Già nel Luglio 2018 erano arrivate le prime disposizioni dell’articolo 1, comma 910, della legge 205/2017 che imponevano al datore di lavoro l’obbligo di pagare la retribuzione dei dipendenti con mezzi tracciabili, a prescindere dal tipo di rapporto di lavoro e dalla durata del contratto. L’eccezione rimaneva per i collaboratori domestici, che potevano essere pagati in contanti per un totale di 2.000 € senza rischiare una sanzione.
Dal 1 Gennaio 2022 in poi il limite per il pagamento dello stipendio in contanti è sceso a 1.000 €. Tra l’altro, in caso di prelievo superiore a 1.000 euro dal proprio conto corrente bancario l’istituto di credito ha la possibilità di chiedere una giustifica dell’operazione. Se lo si ritenesse necessario, poi, potrebbe anche inviare una segnalazione all’Unità d’informazione finanziaria. Per chi non rispettasse il limite, è prevista una sanzione amministrativa che può andare da 3.000 euro fino a 50.000 nei casi più gravi.
In ogni caso, comunque, conviene sempre pagare colf e badanti come mezzi tracciabili, anche perché questo permette di accedere a una serie di agevolazioni fiscali. Per esempio, la deduzione dei contributi versati all’INPS per il collaboratore domestico, per un massimo di 1.549,37€ e solamente per la quota a carico del datore di lavoro. O ancora la detrazione per coloro che si affidano ai servizi di una badante per l’assistenza di persone non autosufficienti.
Tale detrazione è pari al 19% del compenso riconosciuto fino a un massimo di 2.100,00€. La detrazione massima, quindi, è di 399,00 € l’anno. Questa spetta solamente a coloro che hanno un reddito non superiore ai 40.000,00€ l’anno.
Fonte notizia
www.adiura-vicenza.it colf-badanti-pagamento-contanti