Katsantonis porta avanti una riflessione sul fondamento filosofico dell’opera teatrale pasoliniana. Si è soffermato in particolare sul tema del sesso come «obbligo sociale» da sempre connaturato soltanto al cinema, sul rapporto tra Pasolini e Sade, sulle consonanze tra Pasolini e Strindberg, sul personaggio di Spinoza e sull'animalità. Lo studioso esamina diversi temi di carattere filosofico presenti nella drammaturgia pasoliniana e il modo in cui permeano il discorso critico.
Vengono in particolare analizzati fonti filosofiche dalle quali Pasolini ha tratto la materia per le sue riflessioni estetiche e socio-politiche. Con particolare attenzione ad alcuni aspetti meno noti e non adeguatamente indagati dalla critica pasoliniana: le analisi non scontate con l’opera di Sade che incidono in più punti sul teatro pasoliniano, il discorso riguardante la presenza della morte all’interno della scrittura, il pensiero femminista, la presenza di un registro farsesco che si sovrappone a quello luttuoso, le riflessioni di Spinoza sul potere, le considerazioni ispirate dal pensiero di Derrida sull’assoggettamento degli animali e la nuova chiave di lettura di «Calderón» a partire dalla teoria goffmaniana sulle caratteristiche delle istituzioni totali "Asylums". Di questo lavoro il comparatista e professore associato Francesco De Cristofaro (Federico II) ha scritto in questi termini: «Katsantonis sviluppa un percorso interpretativo avvincente, che non perde mai di vista i propri oggetti testuali: sottoponendoli a un’interrogazione approfondita e serrata e valendosi di voci bibliografiche non banali, che danno modo al ragionamento sulla drammaturgia pasoliniana di battere sentieri inediti».
Si tratta di un volume ricco di importanti traiettorie di ricerca che consolidano il rapporto, talvolta stretto, tra Pasolini e filosofia. Come tale, viene riconsiderata la posizione meno canonica del teatro all’interno dell’opera ultima di Pasolini.
Alcune note su Georgios Katsantonis
Georgios Katsantonis, nato a Patrasso (Grecia) nel 1987, ha conseguito il dottorato di ricerca in Letterature e Filologie Moderne con lode presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. La sua tesi dottorale ha vinto la trentasettesima edizione del Premio Pier Paolo Pasolini 2021. Si è laureato in Storia del Teatro e dello Spettacolo presso l’Università di Patrasso (Grecia). Si è specializzato in Letteratura, Scrittura e Critica teatrale, Università di Napoli “Federico II”. È stato relatore invitato a numerosi convegni in Italia ed Europa. Le sue ricerche sono volte allo studio del teatro otto-novecentesco, con particolare riferimento alla filologia testuale, ai rapporti intertestuali e interculturali, all’analisi e alla lettura critica dello spettacolo contemporaneo, al lavoro dell’attore e alla regia. Su Pasolini ha pubblicato la monografia Anatomia del potere. Orgia, Porcile, Calderón. Pasolini drammaturgo vs. Pasolini filosofo (Metauro 2021), Lessico e rituali di internamento nel Calderón di Pasolini: La società come istituzione totale (Rivista internazionale “Studi pasoliniani” 2021), L‘epifania estatica dell’Eros secondo Pasolini: “Orgia”, “Teorema” e “Petrolio” (Scenari di Mimesis Edizioni 2021), Pasolini: Orgia e la philosophie sadiana. I termini di un paragone sul sesso come linguaggio (Franco Cesati 2021). Nel 2017 ha vinto il l Premio Nicoletta Quinto della Fondazione Premio Internazionale Galileo Galilei di Pisa, dedicato a giovani studiosi stranieri che si sono distinti nel campo degli Studi sulla cultura italiana.
Fonte notizia
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