1. Qual è il ricordo più emozionante che ti porti dietro da quando hai iniziato a fare musica?
Il ricordo più emozionante è sicuramente quando sono entrato per la prima volta in studio per registrare quello che pensavamo sarebbe stato il mio primo pezzo, ma che poi si è rivelato essere il terzo cioè Ghostface. Sentire la mia voce, registrata professionalmente, su una base musicale creata ad hoc è stata sicuramente una delle esperienze più emozionanti che ho provato.
2. Come hai scelto il titolo del tuo nuovo singolo, “Wall Maria”?
Wall Maria è la cinta muraria più esterna nell'anime "Attack on Titan", il suo scopo è quello di proteggere l'umanità dai Giganti. Nel mio brano il Wall Maria rappresenta anche una minaccia alla libertà, sia fisica che intellettuale. I Giganti, invece, sono le minacce esterne che incombono sulla vita delle persone e che sembrano quasi rincorrerle per sovrastarle e schiacciarle appena ne avranno l'occasione.
3. Ti capitava di essere criticato agli inizi quando hai deciso di intraprendere questa strada?
La mia famiglia mi ha sempre incoraggiato, nonostante la consapevolezza che la strada da percorrere sarebbe stata lunga e incerta. Mia madre in particolare si è sempre mostrata entusiasta del mio percorso, anche il suo sogno da giovane era di diventare una cantante e per questo mi ha sempre sostenuto. Per quanto riguarda le critiche dal pubblico, credo sia inevitabile riceverne, soprattutto durante l'era dei social. Sono anche consapevole che queste aumenteranno andando avanti, ma non mi butto giù; anzi, cerco sempre di dare valore alle critiche costruttive perché sono sicuro che siano un mezzo per migliorarsi sempre.
4. C’è un genere musicale che prediligi in questo momento oltre al rap?
Ho sempre apprezzato la musica dance e rock degli anni '70, '80 e '90. Mi accompagna sin dall'infanzia e tuttora ha una forte influenza nella mia musica perché continua ad ispirarmi.