Il presepe che è stato progettato dai due artisti fin dal 2018, presenta caratteristiche innovative ed originali che Giuseppe Passeri ed Eva Antulov hanno studiato rispettando lo stile rinascimentale, ma anche quello spirituale e filosofico: il paesaggio, ad esempio, è un formidabile accostamento di architetture e volumi presenti nel nostro paese; la parte centrale che accoglie la Natività è il serapeo di Villa Adriana come forse doveva apparire agli occhi dell’Imperatore Adriano; si è scelta questa particolare architettura perché l’artista Eva ha collocato in alto nel timpano l’affresco da lei eseguito in piccolo della “Scuola di Atene” di Raffaello; la parte destra del presepe ha riferimenti a San Gimignano con il suo pozzo, mentre la parte sinistra sono alcune strade di Spoleto e di San Gemini; anche nella Natività c’è un riferimento a Raffaello, perché sia la Madonna che San Giuseppe indossano gli stessi abiti dello “Sposalizio della Vergine”, grande opera di Raffaello; in basso, invece, i mercati che altro non sono che una porzione della Loggia presente in Vaticano. Lo sfondo è costituito da pannelli che sono ispirati allo sfondo della “Disputa del Sacramento” di Raffaello, uno dei quattro affreschi principali nella Stanza della Segnatura.
L’Arch. Comm. Giuseppe Passeri ha progettato tutta la scena presepiale fino nei minimi particolari integrando i riferimenti storici del periodo rinascimentale e i significati simbolici di tutti i singoli personaggi rappresentati, per cui ha creato prima un progetto in scala e poi due progetti con diverse prospettive in grandezza reale. In base a questi progetti si è costruito poi la struttura in legno e sughero del presepe. Giuseppe ha ideato e creato anche tutti i banchi del presepe con tutti gli oggetti piccoli che ne fanno parte. Per la sua ampia conoscenza di minerali e pigmenti naturali ha preparato con procedimenti antichi tutti i colori maggiormente presenti nel presepe come il blu del lapislazzuli, il giallo e il rosso dell’ocra.
La Dott.ssa Eva M. Antulov, invece, ha arricchito e valorizzato il progetto con l’idea dell’inserimento dello sfondo della “Disputa del Sacramento” e della “Scuola di Atene” che ha dipinto in piccolo con tanta pazienza e tenacia. Eva ha affrescato anche l’interno del tempio prendendo spunto dagli affreschi della Villa Romana di Moregine. Con le sue conoscenze filosofiche e teologiche ha contribuito a creare un filo logico basato sulla “verità”: la ricerca razionale della verità da parte dei filosofi (Scuola di Atene), la Rivelazione Divina della Verità con la nascita di Gesù (la Natività) e la Verità che è dono e presenza “fino alla fine del mondo” (Mt 28,20) (Disputa del Sacramento). Tutto si unisce in un primo abbraccio rappresentato simbolicamente dalla forma di semicerchio dell’interno del tempio che dalla ricerca razionale della verità si fonde in quello della Verità fatta persona e si conclude nel secondo abbraccio rappresentato simbolicamente dai pannelli anche in forma di semicerchi in quello della Verità fatta dono e presenza nell’Eucaristia.
Gli abiti dei personaggi inseriti nel presepe sono stati tutti creati da Eva che ha preso come modello diversi dipinti dello stesso Raffaello, nonché diversi affreschi laterali presenti in Cappella Sistina.
Ecco, è in questo modo che Anikitos Arte & Cultura porta avanti il suo scopo principale: creare arte e promuovere la cultura in tanti suoi aspetti.
In questa creazione artistica abbiamo avuto come sponsor la Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus la quale a marzo del 2021 è venuta a conoscenza tramite il nostro coordinatore artistico, Jean Paul Troili, del nostro progetto e volentieri ha voluto parteciparvi.
I due artisti hanno avuto anche il sostegno tecnico da parte della squadra di elettricisti che operano in Cappella Sistina, dai collaboratori Alfonso Pepo, Esther Michel Naná, Beatrice Morsani e Elisabeth Lucrezia Glawberg.
L’opera è costata nove mesi di lavoro e l’uso di materiali e sostanze che provengono da diverse parti del mondo: dal Marocco la azzurrite, dall’Afghanistan il lapislazzuli, dall’antica Persia la sarcolla, da Ceylon la gommagutta, dalla Cina le stoffe pregiate e dal nostro arcipelago toscano altri minerali notevoli, come se questo presepe volesse abbracciare l’intero mondo.
Sono presenti all’interno dell’opera artistica anche dei bonsai curati appositamente dallo specialista in materia, Fabio Truglia, il quale ha contribuito con la sua arte botanica all’abbellimento della struttura.
Il presepe sarà visitabile nella Cappella Sistina fino al 15 gennaio 2022 con entrata dai Musei Vaticani.
Fonte notizia
anikitosarte.com