Ancora una volta la crisi economica miete vittime abbattendosi su un’azienda di serramenti condotta dall’ex marito e dal figlio di Marzia (nome di fantasia), una donna di 55 anni, divorziata, residente a Parma e impiegata statale che, per aiutare l’ex coniuge e soprattutto assicurare un futuro professionale al figlio, arriva a indebitarsi con le banche.
A un certo punto, l’attività che sembrava andare così bene, subisce un importante calo delle vendite e, di conseguenza, dei guadagni impedendo a padre e figlio di rispettare le rate mensili del capannone commerciale dove ha sede la società che viene quindi pignorato da Equitalia e messo in vendita all’asta.
Ecco che interviene Marzia che, consapevole del legame dell’ex marito e del figlio all’edificio e a quel lavoro, decide di acquistare l’immobile sottoscrivendo un mutuo con la Banca e stipulando un patto con i familiari che avrebbero dovuto impegnarsi a versare alla donna un canone mensile necessario a ricoprire le rate del mutuo e le spese sostenute.
Ma la crisi economica non molla la sua presa: l’ex marito e il figlio non riescono a rispettare l’impegno preso con Marzia che, di conseguenza, non riesce a sanare il debito con la Banca. Nonostante i tanti sacrifici non riesce a pagare tutti i creditori, è il tracollo definitivo per lei che arriva ad accumulare un debito di oltre 250mila euro.
Spaventata da una cifra così alta decide infine di chiedere aiuto allo Studio Pagano & Partners per liberarsi definitivamente dai debiti. Gli Avv. Monica Pagano e Matteo Marini scelgono di ricorrere alla procedura di liquidazione del patrimonio che può accontentare i creditori con un totale attivo di 48.300 € generato dalla cessione di un piccolo immobile di proprietà, due auto e il TFR nonché altre minime liquidità, pagando solo quindi il 19% dell’importo totale del suo debito. In questo modo, se Marzia rispetterà l’accordo con il Giudice, riuscirà in 4 anni a raggiungere la completa esdebitazione e ritrovare la sua serenità.