Qualche mese addietro ed esattamente il 10 maggio 2021, l’Associazione Professionale Cuochi Italiani ha tenuto a Napoli il suo primo incontro in presenza del dopo pandemia segnando una ripartenza de visu di tutte le attività dell’associazione, con una gran voglia di rinascere. Il 15 e 16 novembre sempre del 2021 l’APCI è tornata a Napoli dove ospitata nel confortevole hotel, della catena MGallery, situato all'interno dell'elegante Palazzo Caracciolo, nel cuore del centro storico napoletano, edificio ricco di storia, in quanto fu dimora di una famiglia aristocratica e persino del re di Napoli, ha svolto il suo annuale congresso, all’insegna di “Les Toques Blanches d'Honneur: Lavoro di valore, valore del lavoro”. Nel corso dei lavori si è affronto l’obiettivo della rinascita della ristorazione tra esperienza e digitalizzazione con riqualificazione, formazione e aggiornamenti per la categoria. Temi centrali del convegno anche: Lavoro, rapporto tra domanda e offerta, mancanza di personale, competenze del cuoco, rapporti con il mondo della politica. I massimi esponenti dell’APCI Sonia Re direttore e Roberto Carcangiu presidente, insieme a Cristina Bowerman, Presidente di ADG – Ambasciatori del Gusto; Filippo Saporito, Presidente di JRE Italia, Raffaele Gemininiani, Consigliere di CHIC – Charming Italian Chef; Gianluca De Cristofaro, Responsabile delle Relazioni Istituzionali di ADG; l’Assessore alle politiche giovanili e del lavoro del Comune di Napoli, Chiara Marciani; Silvio Moretti Direttore relazioni sindacali di FIPE – Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Mauro Pes di Metro Italia; Angela Petringa di Renaia – Rete Nazionale Istituti Alberghieri, hanno affrontato interessanti problematiche del settore. In particolare si è discusso su quanto sia determinante il ruolo delle associazioni per guidare la politica, indicando al legislatore la strada da seguire per facilitare la professione del ristoratore e del cuoco di domani. Senza dimenticare i percorsi formativi da offrire ai giovani, che devono avere le competenze richieste dal mondo del lavoro, un percorso volto a premiare chi opera in questo comparto, valorizzando la cucina Made in Italy nel nostro Paese e anche all’estero.
Al termine della giornata congressuale, in virtù delle numerose innovazioni evolutive messe e da mettere prossimamente in atto dall’APCI come concreta svolta di questa storica associazione, sempre legata alla fondazione ed agli insegnamenti creati da Carlo papà di Sonia, è stato presentato anche, il nuovo logo del sodalizio: “Les Toques Blanches d’Honneur”, che come annunciato sarà ufficiale dal gennaio del prossimo anno. Ha fatto seguito la Cerimonia di premiazione delle Eccellenze Campane e il conferimento dell’onorificenza “Les Toques Blanches d’Honneur”, premio alla carriera, ai cuochi associati APCI, alla presenza delle principali istituzioni del territorio. La serata si è conclusa con una cena di Gala, preparata dagli chef APCI della Delegazione Campania, magistralmente coordinati da Paolo Gramaglia, Arturo Fusco, Antonio Sorrentino e Fabio Ometo perfettamente servita dallo staff di ristorazione della struttura ospitante la kermesse, magistralmente guidata dal maître dell’AMIRA Pasquale Ienco. La giornata di martedì 16 novembre, oltre ad un tour per scoprire o rivedere le bellezze della capitale del Sud Italia, ha visto la delegazione dei cuochi congressisti in visita a Mulino Caputo, azienda storica della tradizione dell’arte bianca napoletana, con la partecipazione alle varie fasi di produzione delle farine, conclusasi con una degustazione ed in ricordo per ognuno dei presenti il dono di una grande cucchiarella in legno con allegato un grembiule dedicato all’evento. Ad accogliere gli ospiti nel mulino Caputo sono intervenuti i padroni di casa Antimo e Carmine con Francesco Miccù Pr dell’azienda e due grandi artefici della diffusione di questa farina nel mondo Gino Sorbillo e Davide Civitiello che, con le loro pizze realizzate mettendo in pratica l’Arte del pizzaiuolo napoletano, quella storica che l’Unesco nel 2017 ha riconosciuto come patrimonio intangibile dei beni immateriali dell’umanità, da anni danno notorietà e lustro a Napoli ed all’Italia intera.
A termine della prima giornata di questa importante manifestazione abbiamo voluto chiedere a Sonia Re, quale è stato il motivo che l’ha portata a scegliere nuovamente la nostra città, per un altro così grande evento come le due giornate dell’annuale Congresso APCI svoltosi presso la Sala del Chiostro a Palazzo Caracciolo.
La Re ci dice: “Napoli rappresenta per noi la capitale del Sud Italia, tutte le nostre delegazioni hanno desiderato fortemente la scelta di Napoli per trovare una giusta dimensione e valorizzare tutto il territorio nel corretto modo. Abbiamo voluto ripartire da Napoli, anche perché la nostra delegazione APCI Campania, meritava di essere premiata perché ha lavorato molto bene sul territorio, ha lavorato come relazioni, come brigata ed in maniera egregia su tutte quelle che sono le relazioni fra le varie provincie della Campania. Per cui abbiamo scelto questa location certi che unisse tutta quella che era la dimensione associativa insieme ad una ricchezza territoriale di filiera, di prodotti ed anche di ospitalità. Abbiamo voluto ripartire da un hotel, proprio perché in questo momento di ripartenza ci sono nuove occasioni di consumo ed il ristorante di un hotel di lusso è una di queste occasioni, quindi abbiamo voluto trovare la location che veramente potesse mettere a terra e concretizzare questo percorso. Abbiamo sposato la piacevolezza del territorio unitamente alla cultura, prodotti da raccontare, una grande filiera e non ultimo, in questo territorio c’è uno dei nostri partner storici che è Mulino Caputo che ha aiutato, veramente e con gran facilità, il creare dei percorsi formativi all’interno dell’azienda, cosa che hanno potuto constatare tutti gli chef intervenuti a Napoli entrando in contatto con tutto quello che è l’arte bianca attraverso la visita organizzata nella seconda giornata napoletana dell’APCI alla storica sede del mulino”.
Alla Re, soggiungiamo ancora: dal convegno è, a mio avviso, emerso che la formazione è uno degli elementi essenziali per l’affermazione degli chef e la visita organizzata da Caputo ne è una dimostrazione pratica.
Sonia risponde: “Oggi, nel corso di questo congresso si è parlato tantissimo di questo, abbiamo detto che occorrono nuove competenze e la competenza passa sicuramente attraverso l’esperienza, come quella di recarsi sui territori a visitare aziende importanti come ad esempio Caputo. Queste necessità testè accennate sono e saranno sicuramente K vincente”.
Un’ultima domanda al direttore APCI Sonia: gradiremmo sapere il consiglio che puoi dare ora ai tuoi associati chef, anche in virtù del mondo e modo di lavoro del dopo Covid che sono tenuti ad affrontare per meglio progredire nella ripresa.
Sonia dice: “Ti rispondo con l’# che abbiamo utilizzato per tutto il tempo della pandemia - FORMARSI e non FERMARSI – quindi un aggiornamento continuo per continuare a tenersi vivi e attivi, assolutamente formazione in primis perché questo tempo di Covid ci è servito a formarci e ripartire con il piede giusto e la formazione è il tema principe”.
Non possiamo chiudere l’intervista senza conoscere i futuri programmi dell’APCI, come anche presenze in altre manifestazioni e sempre con grande naturalezza, sincerità e cortesia, ma anche diplomazia per non svelarci tutto, Sonia risponde: “Con questo congresso chiudiamo veramente l’anno perché siamo reduci da due fiere importanti, Host e Tutto Food di Milano però a Natale abbiamo un evento: Happy Natale Happy Panettone per celebrare il panettone in tutto lo stivale, in tutte le regioni, in tutti i territori con le varie tipologie e varietà”. Con un’ultima battuta, veramente conclusiva, riusciamo infine a strappare il segreto o anticipazione “regalataci” chiedendo: per il prossimo anno cosa c’è in programma? A questo la Re risponde: ”l’anno prossimo lo iniziamo nel migliore dei modi con Le Stelle della Ristorazione, il nostro congresso internazionale dove premiamo, appunto, le nostre stelle della ristorazione che si terrà, non so se posso già dirtelo, ma ti svelo che avverrà sul lago di Como”.
Giuseppe De Girolamo