17 settembre 2021 - Ogni anno 10.000 persone muoiono per infezioni ospedaliere, di cui il 50% non è prevedibile. Nuovi antibiotici sono necessari per superare l’antimicrobico resistenza (AMR) e salvare vite umane, ma per raggiungere l’obiettivo bisogna rendere la ricerca di nuovi antibiotici competitiva per le aziende del settore. Una vera e propria pandemia quella dell’antimicrobico resistenza (AMR), considerata tra le 10 minacce più gravi alla salute mondiale, che non solo causa ogni anno 33.110 morti in Europa ma rappresenta una minaccia significativa per l’economia globale. I massimi esperti si sono confrontati in una nuova sessione della SUMMER SCHOOL 2021 organizzata da Motore Sanità.
I dati parlano chiaro: se non venisse fronteggiata adeguatamente, entro il 2050 la AMR causerà 10 milioni di morti all’anno, un numero maggiore del cancro, e dovrebbe ridurre il PIL mondiale annuo del 3,8%, una cifra pari alle perdite provocate dalla crisi finanziaria globale del 2008-2009. L’impatto sul PIL stimato dovuto all’aumento dei decessi prematuri si aggira intorno ai 100 trilioni di dollari. In Italia la AMR è molto elevata da sempre, tanto da avere la maglia nera in Europa insieme ai paesi dell’Est Europa. Nel 2030 il nostro Paese avrà un incremento nella resistenza antimicrobica del 19%, mentre la Cina, coinvolta in maniera importante dall’emergenza Covid, lo sarà altrettanto per i microrganismi resistenti, che cresceranno fino al 50%.
“Ogni giorno ci troviamo di fronte a infezioni difficili da trattare. La presenza di nuovi antibiotici che sono stati resi disponibili sul mercato e che saranno disponibili nel prossimo futuro per noi è manna dal cielo - ha spiegato Antonio Cascio, Direttore Unità Operativa Malattie Infettive Policlinico P. Giaccone di Palermo. “Tutti sanno che i microbi e i batteri diventano resistenti e quindi avere batteri che contrastano l’infezione, soprattutto per pazienti difficili da trattare, è un valore importante. Consideriamo poi il fatto che nel 2050 i morti per antibiotico resistenza saranno maggiori rispetto ai morti per altre cause. Fondamentale sottolineare, inoltre, il ruolo dell’infettivologo nella gestione degli antibiotici: è importante avere le armi, ma anche avere chi sa usare queste armi”.
“L’utilizzo razionale e corretto della terapia antibiotica deve rappresentare un momento di riflessione fondamentale per fronteggiare l’emergenza e limitare i danni della farmaco-resistenza che attualmente riguarda sia i batteri Gram-negativi che positivi. Questi ultimi, con particolare riferimento allo Staphylococcusspp. e all’Enterococcusspp., seppur favoriti da più numerose possibilità terapeutiche, mantengono elevata mortalità e morbosità in settori ambiti sanitari quali la chirurgia più o meno protesica, la medicina interna, la pneumologia e le malattie infettive in senso stretto” ha spiegato Francesco G. De Rosa, Professore Associato Malattie Infettive SC Malattie Infettive AOU Città della Salute e Scienza Torino e Ospedale Cardinal Massaia Asti. “Un confronto polispecialistico sull’emergenza dei Gram-positivi MDR, sull’impiego delle nuove molecole antiinfettive e sulle strategie per ridurne la diffusione, rappresenta un punto fondamentale per affrontare questa attuale problematica infettivologica. Se nell’ambito dei microrganismi Gram-positivi la questione della resistenza si può identificare nella meticillino-resistenza e nella diminuita sensibilità ai glicopeptidi in stafilococco e nella vancomicina-resistenza in enterococco, tra i batteri gram-negativi il problema è di gran lunga più complesso (E. colichinoloni-resistenti, P. aeruginosa pan-drug-resistant, Gram-negativi ESBL+,Enterobacterales carbapenemasi-produttori KPC, OXA-48, KPC+, Acinetobacterspp. Resistenti ai carbapenemi). Di fronte a questo scenario risulta importante stimolare la ricerca per individuare nuove molecole antinfettive, utilizzando correttamente quelle già conosciute e valorizzando al meglio i nuovi antibiotici”.
“Continuare a sostenere e proporre come priorità l’attività di ricerca, dal punto di vista di chi opera in ambito sanitario, per la Regione Emilia-Romagna è importante e su questo stiamo investendo” è intervenuta Valentina Solfrini, Servizio Assistenza Territoriale Area Farmaci e Dispositivi Medici, Regione Emilia-Romagna.
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