Un motociclista castiglionese in pista nella Sei Giorni Internazionale di Enduro. Matteo Segantini, centauro nato nel 1995 e tesserato per il Motoclub Castiglion Fiorentino “Fabrizio Meoni”, vivrà l’emozione di salire in sella in una delle più importanti manifestazioni enduristiche mondiali che è in programma da lunedì 30 agosto a sabato 4 settembre tra le provincie di Pavia e Alessandria. La Sei Giorni Internazionale di Enduro, giunta alla novantacinquesima edizione e nota anche come l’Olimpiade della Moto, è tra le gare più longeve al mondo di una disciplina motociclistica di resistenza che viene corsa prevalentemente su strade sterrate e vedrà al via piloti in rappresentanza di trentanove Paesi di tutti i continenti che si contenderanno il titolo di campione del mondo per squadre nazionali.
Ai nastri di partenza sarà presente anche Segantini che, sostenuto e assistito in questa avventura dal suo motoclub, ha scelto di mettersi alla prova in una competizione particolarmente dura e impegnativa che si svilupperà attraverso cinque giornate di gare tra boschi e strade sterrate dell’Oltrepò Pavese e dell’alessandrino, con ogni tappa che prevede prove speciali di cross e di enduro. Il castiglionese è impegnato da molte stagioni nella specialità dell’enduro dove è sceso in pista con ottimi risultati anche ai Campionati Italiani Assoluti in cui ha maturato esperienze contro alcuni dei migliori centauri del panorama mondiale e in cui ha raggiunto il punto più alto della sua carriera sportiva. Nel 2019, infatti, Segantini si è laureato campione italiano nella categoria Coppa FMI di specialità Enduro - 4 tempi dopo un percorso di cinque prove in cui ha dimostrato il proprio carattere e il proprio talento alla guida.
La scelta di Segantini è stata ora di muovere un ulteriore passo in avanti a livello internazionale e di andare così a cimentarsi nella Sei Giorni Internazionale a cui il Motoclub Castiglion Fiorentino “Fabrizio Meoni” aveva già partecipato negli anni ‘80. Il primo ad aver gareggiato all’evento fu Fabrizio Meoni nell’edizione del 1980 nella francese Brioude dove si ritirò al terzo giorno in seguito a una caduta, mentre l’anno successivo erano presenti Carlo Landucci che riportò la medaglia d’oro per aver completato la manifestazione con un tempo non superiore al 10% rispetto al vincitore e Andrea Lucci che si ritirò al quarto giorno per un infortunio. «Il titolo di Olimpiade della Moto - commenta Massimo Cateni, presidente del Motoclub Castiglion Fiorentino “Fabrizio Meoni”, - è dovuto dall’intensità, dalla durata, dalla difficoltà e dai nomi dei motociclisti presenti. Segantini, figlio del nostro vicepresidente Massimo che è tra i soci più attivi del club, contribuisce da tanti anni a tenere alto il nostro nome a livello nazionale: abbiamo accolto con entusiasmo la scelta di partecipare a questo evento e abbiamo garantito tutta l’assistenza necessaria prima per la preparazione e poi per scendere in pista con la serenità di avere le carte in regola per inseguire un buon risultato».