Südtirol Dolomiti Superbike 2021. Thomas Widmann è noto a tutti in Alto Adige come assessore provinciale alla sanità, soprattutto in questi tempi legati alla pandemia, ma è anche uno dei ‘senatori’ della famosa gara di mountain bike, avendo portato a termine tutte le edizioni fin qui disputate. Non è facile intervistarlo, preso com’è da mille incombenze, ma poi a fine giornata ci incontra e parla volentieri.
Innanzitutto, preferisce farsi chiamare assessore o “senatore”? Lo sportivo politico altoatesino non ha dubbi: “Sicuramente senatore” e accompagna la risposta con una risata che ci mette a nostro agio.
Aver concluso tutte e 25 le edizioni della Südtirol Dolomiti Superbike è un lusso che appartiene solo a quattro persone: a Thomas Widmann, appunto, che nel 2019 sfoderando tutta la propria tenacia ha impiegato 9h23’59”8, quindi a Emil Oberegger, Manfred Arnold e Peter Paul Laner. Ma sabato 10 luglio al via di Villabassa dei quattro temerari ci sarà solo lui, diventando così l’emblema della mitica gara altoatesina. Widmann non è solo un politico, è davvero anche un grande sportivo.
Nel 1986, a 27 anni, lo si è visto nelle vesti di stuntman nel film d'azione “Feuer, Eis und Dynamit” meglio conosciuto come "Fire and Ice" di Willy Bogner con Roger Moore, ma il senatore della Südtirol Dolomiti Superbike oltre che biker (ha partecipato anche ai Campionati Europei) è pure un provetto sciatore e maestro di sci. Ci piace ricordare anche che, in una pausa degli studi universitari dal 1987 al 1989, ha co-fondato la rivista tedesca “Bike”.
“Fin da giovane ho scoperto la mia passione per lo sport, la natura, la ‘sofferenza’ negli allenamenti e per la vita dinamica. Ho partecipato anche ai Campionati Europei e a tutte le prime gare in Alto Adige. Non potevo mancare ovviamente alla Südtirol Dolomiti Superbike. Da giovane mi allenavo molto, ora con i molteplici incarichi che rivesto riesco a ritagliare davvero poco tempo per allenarmi; ho corso la gara di Villabassa anche con soli 250 km nelle gambe, quest’anno non ne ho più di 800/1000. All’inizio eravamo in pochi a praticare la mtb, qualche centinaio o anche meno, e non eravamo ben visti nel mondo del turismo. Poi Kurt Ploner ha avuto una grande intuizione, ha tenuto duro e con la sua testardaggine ha fatto crescere esponenzialmente la Südtirol Dolomiti Superbike creando un inatteso, agli inizi, indotto formidabile per il comparto turistico e non solo nei giorni di gara. I bikers è appurato che tornano con amici e la famiglia a pedalare in Val Pusteria.”
Ma da assessore alla sanità, come vede l’evento?: “Per la salute ritengo che la prevenzione sia una cosa importante, anche per risparmiare risorse. Le malattie di cuore e polmoni sono le più diffuse, facendo sport e ciclismo migliora lo stato di salute. Pensate che alcune aziende americane richiedono ai propri dipendenti un minimo di ore in movimento, biking incluso”.
Veniamo alla gara di sabato. Come si è preparato? “Vivendo un anno e mezzo avvinghiati dal Covid, chiusi in casa, con una seconda ondata pandemica e vittima personalmente del virus, ho fatto tanta fatica a riprendermi ed allenarmi. Non ho tante ore nelle gambe, ma voglio esserci per ritrovare gli amici conosciuti in decenni di gara. È una vera e propria festa sociale, soprattutto voglio arrivare a tutti i costi, e faccio ovviamente la marathon con i suoi 123 splendidi ma durissimi (per me) chilometri”.
Cosa si sente dire dalle persone che la conoscono riguardo questa sua passione? “Dicono che sono matto, ma è tutta gente che la Südtirol Dolomiti Superbike non l’ha mai fatta, che non capisce che è un’avventura unica ed irripetibile, fantastica, arrivare in fondo è una soddisfazione ed una festa molto bella. Sono le cose belle che ti rimangono nella mente, e non il quotidiano”.
E per chi ancora non lo sapesse, la Südtirol Dolomiti Superbike è una delle gare più apprezzate al mondo da amatori e campioni, e anche quest’anno di bikers titolati ce ne sono tantissimi, di quelli con l’oro al collo. Per i più allenati il percorso da affrontare, da Villabassa a… Villabassa, è di 123 km e 3400 metri di dislivello, per i bikers meno esigenti c’è sempre la 60 km con 1570 m. di dislivello. Per tutti paesaggi affascinanti e tracciati percorribili con un buon allenamento ma non certo “esagerati”. E quest’anno c’è tempo per iscriversi fino all’ultimo.
Info: www.dolomitisuperbike.com
Fonte notizia
www.newspower.it DolomitiSuperbike.htm