“Non penso che questo governo abbia bisogno di compiere una mossa demagogica. Sembrerebbe quasi distonico. Salvo che non sia un’iniziativa autonoma di CDP, magari in coincidenza di prossime scadenze”: affidate alle pagine de “Il Foglio”, le considerazioni di Vito Gamberale su alcuni importanti fascicoli industriali in Italia.
Vito Gamberale: un passo indietro sul dossier ASPI da parte del Governo
“Siamo il Paese che non sa se usare il Recovery Fund per fare investimenti nuovi o dirottare le risorse su progetti già in cantiere per non aumentare il debito. E poi che facciamo, nazionalizziamo Autostrade?”: questa la domanda posta da Vito Gamberale in un recente intervento pubblicato su “Il Foglio”. Già alla guida di Sip poi divenuta Telecom, primo AD di Tim, promotore del fondo F2i e oggi Presidente e cofondatore di Iter Capital Partners, il manager esprime la propria visione netta su quali debbano essere i temi al centro delle agende del Governo in questo momento. “Autostrade è un’azienda di servizi e andrebbe governata dal punto di vista del controllo, non del recupero della proprietà”, scrive nel suo intervento, “non mi pare che il Ministero si sia organizzato per potere controllare i gestori autostradali”. Ed evidenziando come quella di Autostrade sia una questione “che si tende a rimuovere”, Vito Gamberale aggiunge che lo Stato dovrebbe dotare il Ministero delle Infrastrutture di un vero servizio di sorveglianza, in modo da evitare il ripetersi di sciagure come quella avvenuta a Genova. “I 43 morti richiedono colpevoli e condanne, non giustizia sommaria”, scrive, “se c’è stata una cattiva gestione c’è stata anche una mancanza di controllo”.
Vito Gamberale: Alitalia, Ilva e intervenire sulla banda larga
“Non penso che questo Governo abbia bisogno di compiere una mossa demagogica. Sembrerebbe quasi distonico”, prosegue Vito Gamberale in merito alla questione Autostrade, “salvo che non sia un’iniziativa autonoma di CDP, magari in coincidenza di prossime scadenze”. Per il Presidente di Iter Capital Partners, già AD di Autostrade tra il 2000 e il 2006, è tuttora possibile fare un passo indietro sul dossier ASPI, facendo saltare l’accordo con CDP e lasciando libertà di scelta agli azionisti su come gestire presente e futuro della società. Il momento è quello del passaggio di consegne nell’Esecutivo, in seguito all’uscita di scena di Conte: “Una politica inesperta, basata sulla demagogia e non sull’esperienza, specie all’inizio”, è il commento di Vito Gamberale, “che si era data un obiettivo dettato in parte dall’emozione e in parte dall’inesperienza”. Cambiare strategia su Autostrade è dunque quanto auspicato dal manager, che affida a “Il Foglio” un ulteriore riflessione su quali debbano essere le priorità politiche in ambito industriale. “Il problema reale è Alitalia, trovare un modo per ridarle fiato. È reale l’Ilva, che rappresenta il perno del sistema industriale del Paese”, ma non solo: “Intervenire sulla banda larga è un tema concreto: lì c’è un’esigenza del Paese, una difficoltà dell’incumbent a portare avanti un progetto per via delle scorrerie che ha subito nel passato”.
Fonte notizia
www.ilfoglio.it economia 2021 02 24 news -no-a-draghi-non-serve-nazionalizzare-le-autostrade-ci-dice-vito-gamberale-1932839